Scuola: 600 posti per il corso universitario di Tfa Sostegno a Catania. Per la Cisl ne occorrono 2400 -
Catania
17°

Scuola: 600 posti per il corso universitario di Tfa Sostegno a Catania. Per la Cisl ne occorrono 2400

Scuola: 600 posti per il corso universitario di Tfa Sostegno a Catania. Per la Cisl ne occorrono 2400

Sono 600 i posti del corso di formazione a numero chiuso, autorizzati dal Ministero, per la specializzazione degli insegnanti di sostegno, che partirà dal 2 aprile all’Università di Catania. Ma ce ne vorrebbero quasi 2400. Tanti infatti sono i posti di sostegno in deroga, disposti quest’anno dall’Ufficio scolastico provinciale.

A denunciarlo è Ferdinando Pagliarisi, segretario generale della Cisl Scuola di Catania che sottolinea come i 600 posti per il TFA (Tirocinio Formativo Attivo) che bandisce quest’anno l’Università catanese siano molto di meno rispetto alle reali esigenze.

Con il corso annuale che partirà il 2 aprile, l’Ateneo catanese specializzerà 100 docenti per la scuola dell’infanzia, 100 per la scuola primaria, 200 per la secondaria di 1° grado e 200 per la secondaria di 2° grado. A Catania, invece, i posti di sostegno in deroga, disposti dall’Ufficio scolastico provinciale per l’anno in corso sono stati 2386.

«La scuola dell’inclusione non smette di far parlare di sé – afferma Pagliarisi – dopo la firma che dà il via al quinto ciclo dei percorsi di formazione per conseguire la specializzazione per le attività di sostegno didattico agli alunni con disabilità, emergono, come sempre, le criticità di un intero sistema.

Secondo il segretario della Cisl Scuola etnea «i 19.585 posti messi a bando, in tutta Italia, non rappresentano che una risposta parziale all’ingente richiesta di docenti specializzati su sostegno di cui la scuola necessita. Le cifre record di supplenze dell’inizio di quest’anno scolastico bastano da sole a giustificare l’inadeguatezza di un sistema che tarda a dare valide risposte».

«La “supplentite” – ribadisce Pagliarisi – è un problema che si trasforma in un vero dramma quando si parla di ragazzi in situazione di difficoltà. La Cisl Scuola si sta impegnando in prima linea affinché a una domanda sempre più ampia di docenti di sostegno, corrisponda un’adeguata risposta non solo in termini numerici, ma soprattutto qualitativi».

«Ciò – conclude Pagliarisi – significa essere in grado di donare alle scuole insegnanti preparati e formati che siano in grado di rispondere adeguatamente alle esigenze dei ragazzi in situazione di difficoltà, perché la continuità didattica è un diritto di tutti i ragazzi, ma ancora di più diventa un imperativo morale quando si parla di progetti di vita lasciati a metà.

Potrebbero interessarti anche