Grazie ai carabinieri il sogno di Bernardo Logar riparte da Catania -
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Grazie ai carabinieri il sogno di Bernardo Logar riparte da Catania

Grazie ai carabinieri il sogno di Bernardo Logar riparte da Catania

Si  conclusa positivamente  con la  rapida risoluzione dei carabinieri la vicenda del furto della moto di proprietà del ventunenne messicano Bernardo Logar.

Il giovane aveva assolto al proprio desiderio di regalarsi un’esperienza unica che lo avrebbe accompagnato per tutta la vita: compiere il giro del mondo in sella alla propria compagna d’avventura, una motocicletta KTM 690 affettuosamente da lui chiamata “Rebecca”.

Bernardo era partito circa due anni fa, allora diciannovenne, dal suo Messico, aveva attraversato due continenti e percorso oltre 130.000 chilometri, visitato una quantità smisurata di luoghi, città, conosciuto persone, usanze ed ammirato, da ultimo, anche le bellezze di Catania, il mare, l’Etna.

Purtroppo i sogni a volte si infrangono, si scontrano con la realtà che non tiene conto dei desideri delle persone.

Sabato scorso il giovane ha avuto modo di saggiare la famosa “movida” catanese, ma poi la domenica mattina, dopo essersi apprestato a ricongiungersi con “Rebecca” scopre la triste novità: qualcuno l’aveva fatta sparire.

Il ragazzo infatti alloggiava in un B&B nei pressi del Castello Ursino ed alcuni malintenzionati, durante la notte, avevano pensato bene che quella motocicletta verde doveva essere la loro.

In preda alla disperazione il ragazzo ha avvisato il 112 (Numero Unico di Emergenza) dell’avvenuto furto, chiedendo aiuto a chiunque, nonché pubblicando un post su Facebook che ha ricevuto migliaia di condivisioni da parte di persone il cui animo era diviso tra la vergogna per ciò che è successo nella nostra terra ed il desiderio di rendersi utili per il ritrovamento.

I sogni, dicevamo, possono avverarsi ed a volte si realizzano con l’aiuto dei Carabinieri, nella circostanza quelli del Nucleo Operativo della Compagnia di Catania Piazza Dante.

I militari hanno raccolto il grido d’aiuto del ragazzo e, nel corso di un servizio di pattuglia, grazie alla conoscenza approfondita del territorio e ad un pizzico di fortuna, hanno trovato “Rebecca” in via Oriente, nel cuore del popoloso quartiere di San Cristoforo.

I ladri le avevano già asportato la batteria in attesa di cannibalizzarla totalmente, desistendo probabilmente a seguito della risonanza mediatica del furto.

Ma non è tutto… I Carabinieri hanno donato una batteria per Rebecca, per consentire ancora al ragazzo di continuare il proprio avventuroso viaggio che si concluderà tra quattro anni di nuovo in Messico dopo le prossime ulteriori tappe in Europa, Asia e Africa.

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