Etna Sud, servizi turistici e libera concorrenza, M5S: “La Regione finanzi l’esproprio dei terreni” -
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Etna Sud, servizi turistici e libera concorrenza, M5S: “La Regione finanzi l’esproprio dei terreni”

Etna Sud, servizi turistici e libera concorrenza, M5S: “La Regione finanzi l’esproprio dei terreni”

La deputata regionale Ciancio ha presentato un disegno di legge all’Ars per permettere al Comune di Nicolosi di acquisire le aree in quota. Sarà così possibile rimettere in gara i servizi turistici aprendo alla libera concorrenza sul vulcano.

Riportare i servizi di accesso alle aree sommitali Sud del vulcano Etna dentro il perimetro del libero mercato e della concorrenza leale, prevedendo in finanziaria regionale 500 mila euro per l’esproprio dei terreni privati in quota: questo l’obiettivo del disegno di legge presentato all’Ars dalla deputata regionale del Movimento 5 Stelle, Gianina Ciancio.

“Legacci privatistici – spiega Ciancio – hanno appesantito e rallentato l’attività turistica sul versante Etna Sud. Un unico soggetto privato fino ad oggi ha gestito ogni attività su terreni in parte privati e in parte pubblici. Questo non ha permesso di garantire una leale concorrenza tra gli operatori economici interessati e, dall’altra, una fruizione di tali servizi con costi ridotti per i cittadini. Le conseguenze sono inaccettabili: basti pensare, tanto per fare un esempio, che l’utilizzo della funivia insieme ai mezzi fuoristrada costa circa 80 euro a persona, un prezzo altissimo”.

“Bisogna mettere il Comune di Nicolosi – prosegue Ciancio – che ha competenza su questo territorio, nelle condizioni di acquisire, attraverso espropri per pubblica utilità, i terreni delle zone interessate, così da poterne disporre direttamente in vista del bando di gara per l’affidamento dei servizi turistici. Gli espropri hanno un costo che solo la Regione può sostenere con un proprio finanziamento, che nel disegno di legge viene fissato in 500 mila euro, una cifra tutto sommato modesta e facilmente reperibile, soprattutto se inquadrata come utile investimento. Si tratta di un indispensabile passaggio per uscire da quel regime monopolistico che va avanti da oltre vent’anni. In parallelo abbiamo presentato anche un emendamento al collegato alla Finanziaria, in discussione all’Ars, con lo stesso obiettivo, nell’auspicio di arrivare a conclusione il prima possibile”.

 

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