La Regione Siciliana recepisce l'accordo A.B.I. con le imprese -
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La Regione Siciliana recepisce l’accordo A.B.I. con le imprese

La Regione Siciliana recepisce l’accordo A.B.I. con le imprese

“La Sicilia resta una regione in ritardo” ha affermato il vice presidente della Regione a assessore per l’Economia, Gaetano Armao, nel corso della conferenza di fine 2018, con prospettive di crescita molto basse se non quasi nulle e con tassi di disoccupazione pari ad oltre il 20 per cento, il più alto del Paese.

Con un quadro non certo esaltante è in arrivo una boccata di ossigeno per le imprese siciliane; lo stesso assessore Armao ha infatti firmato, dopo la delibera n. 531 del 20 dicembre 2018 della Giunta regionale, il decreto in data 1 febbraio scorso per il recepimento dell’accordo per il credito 2019 e lo stesso è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Regione, n. 7, il 15 febbraio.

L’Accordo fra l’A.B.I. (Associazione Bancaria Italiana) da una parte e, dall’altra, le varie Associazioni di rappresentanza delle Imprese: Alleanza Cooperative Italiane (comprendente A.G.C.I., Confcooperative, Legacoop), C.I.A., C.L.A..A.I., Coldiretti, Confagricoltura, Confapi, Confedelizia, Confetra, Confimi Industria, Confindustria, e la Rete Imprese Italia (comprendente Casartigiani, C.N.A., Confartigianato, Confcommercio e Confesercenti) è stato raggiunto e firmato il 15 novembre 2018.

E la Regione, come già avvenuto nel corso degli anni precedenti a partire dal 2015, ed anche per immediata sollecitazione dell’I.R.F.I.S.- FinSicilia, ha provveduto a quanto di propria competenza per le operazioni creditizie assistite dalle agevolazioni regionali, e che riguarda anche gli altri enti sottoposti a tutela e vigilanza, I.R.C.A.C. e C.R.I.A.S. la cui fusione risulta, per nette divergenze tra il Governo e le Associazioni di categoria, ancora ferma al palo: le richieste di attivazione della misura possono già essere presentate a partire dall’1 gennaio di quest’anno fino al 31 dicembre 2020, ed è prevista la sospensione del pagamento della quota capitale dei finanziamenti in corso di ammortamento e l’allungamento degli stessi di altri dodici mesi.

Al momento della domanda le imprese richiedenti non devono avere posizioni debitorie o sofferenze; le rate possono essere già scadute (non pagate o pagate parzialmente) ma da non più di 90 giorni alla data di presentazione della richiesta e non sono ammesse alla misura, denominata “Imprese in ripresa 2.0”, quei finanziamenti che hanno già ottenutola sospensione o l’allungamento nell’arco di 24 mesi precedenti.

Gli Istituti, la cui adesione è facoltativa, dovranno fornire risposta entro 30 giorni lavorativi dalla data di presentazione della domanda: ci si augura che tutti quelli aventi sede in Sicilia aderiscano all’accordo stipulato in sede nazionale.
E’ previsto pure un meccanismo di monitoraggio con la pubblicazione periodica dei risultati conseguiti.

Domenico Pirracchio

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