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Castiglione di Sicilia: quando le Pro Loco sono “in eccesso”

Castiglione di Sicilia: quando le Pro Loco sono “in eccesso”

ENZA GIANNETTO, PRESIDENTE DELLA PREESISTENTE ASSOCIAZIONE DI PROMOZIONE TURISTICA, DIFFIDA I DIRIGENTI DI QUELLA COSTITUITASI NEL CENTRO ETNEO UN PAIO DI MESI FA A CAMBIARE DENOMINAZIONE ED A NON METTERSI IN “CONCORRENZA SLEALE”, PENA IL RICORSO ALLE VIE LEGALI


Un paio di mesi fa si costituiva l’associazione “Nuova Pro Loco Castiglione di Sicilia e le sue Frazioni”, avente la sua sede ufficiale nella frazione di Passopisciaro. Il suo fondatore e presidente Giovanni Di Dio, “vulcanico” insegnante di Educazione Musicale ed organizzatore di eventi, proprio in questi giorni preannuncia le prime iniziative che il nuovo sodalizio del Comune etneo ha in programma di allestire nelle prossime settimane (una sagra, un convegno, la Festa delle Mamme, ecc.), ma prima dovrà fare i conti con la Pro Loco preesistente.

La presidente di quest’ultima, Enza Giannetto, ha infatti diffidato Di Dio a cambiare la denominazione dell’associazione da lui costituita togliendo ogni riferimento alla Pro Loco.

«A Castiglione di Sicilia – spiega la Giannetto – l’unica e sola Pro Loco esiste dal 1997, è stata riconosciuta dall’Assessorato al Turismo della Regione Siciliana e risulta regolarmente iscritta al relativo albo regionale ed all’U.N.P.L.I. (Unione Nazionale Pro Loco d’Italia).

«Da ciò si evince chiaramente che la cosiddetta “Nuova Pro Loco Castiglione di Sicilia e le sue Frazioni”, fondata qualche mese fa, è una semplice associazione che, come tale, non può permettersi di ingenerare confusione nell’opinione pubblica locale spacciandosi per una Pro Loco, come quella che la sottoscritta ha attualmente l’onore di rappresentare.

«Abbiamo pertanto invitato i dirigenti di questa nuova associazione a desistere da ogni proposito di imitazione sleale delle attività e delle finalità proprie di una Pro Loco, riservandoci di agire anche nelle opportune sedi giudiziarie contro ogni forma di mistificazione, a cominciare dall’uso improprio e fuorviante di una denominazione (“Pro Loco”) di cui non ci si può assolutamente fregiare non avendone i requisiti.

«Di questa anomala ed imbarazzante situazione abbiamo messo al corrente il legale dell’Unpli, il quale è pronto a sostenerci in un eventuale contenzioso.

«Tengo a precisare – conclude la presidente Giannetto – che sono per la libertà di associazione e che la nascita di un nuovo sodalizio va sempre salutata favorevolmente perché costituisce una risorsa per il territorio, purché però si operi lealmente e si dia il giusto nome alle cose».

Rodolfo Amodeo

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