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Catania: la ministra Giannini diserta la festa del Pd. La protesta no

Catania: la ministra Giannini diserta la festa del Pd. La protesta no

Mancava solo l’ufficialità ma già si capiva che Stefania Giannini del Pd, ministro alla Pubblica Istruzione (MIUR), avrebbe disertato la sua partecipazione, ampiamente programmata e annunciata, al Festival nazionale de l’Unità in corso a Catania presso la villa Bellini.

La responsabile del MIUR è rimasta nell’area del Centro Italia colpita dal terremoto per stare vicino alle istituzioni scolastiche nel giorno che segna il ritorno dei docenti nelle proprie sedi scolastiche. La scusa addotta dalla ministra renziana è veramente insostenibile considerato che a Catania avrebbe trovato un vasto fronte di protesta contro la riforma detta “Buona Scuola”, riforma che ha condannato, attraverso una mobilità-deportazione, tantissimi insegnanti della Sicilia e del Meridione a presentarsi, ieri mattina, in sede scolastiche del Nord, lasciando a casa propria consorti e figli.

IMG_4477Ma la protesta, a cui si è sottratta la ministra, ha raggiunto il sottosegretario al MIUR Davide Faraone, viceré di Renzi in Sicilia. “Un fronte di protesta – evidenzia Claudia Urzì del Coordinamento nazionale USB Scuola – composto  da docenti, studenti e personale Ata, nonostante le scuole sono ancora chiuse e nonostante la pioggia battente. Ovviamente anche questa volta l’ingresso alla villa è stato blindato da ingenti forze di polizia e carabinieri che chiedevano i documenti a coloro che entravano”.

Gli studenti non hanno voluto sottoporsi al controllo dei documenti ed hanno deciso di non entrare e di protestare all’esterno. Con loro sono rimasti anche dei docenti e semplici cittadini: “Mentre la ministra – dice il professore Luca Cangemi (Pci) – non presentandosi e’ fuggita dalla protesta sono rimasto all’esterno con i giovani, perché ritengo veramente assurdo  la richiesta dei documenti di riconoscimento per entrare alla villa”. All’interno la protesta ha “accompagnato” l’intervento di Faraone e degli altri. Il grido”Vergogna, vergogna!” dei docenti ha sommerso le ultime note stonate di un partito “faraonico”… sulla carta.

Orazio Vasta

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