Catania, lucravano sui cuccioli di cane e tartarughe: 3 denunciati -
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Catania, lucravano sui cuccioli di cane e tartarughe: 3 denunciati

Catania, lucravano sui cuccioli di cane e tartarughe: 3 denunciati

Tutto ha avuto inizio nel maggio scorso quando un allevatore di cani di Biancavilla ha posto in vendita, tramite un portale on line, tre magnifici cuccioli nati dall’accoppiamento di due Volpini Spitz di razza. All’annuncio risponde un signore di Catania che, mediante una terza persona, acquista i cuccioli rilasciando un assegno di 1.700 euro. Peccato che l’assegno risulti scoperto.

Immediata la denuncia ai carabinieri della locale Stazione che pian piano hanno ricostruito l’accaduto ed attraverso la targa dell’auto guidata dall’intermediario, che aveva di fatto  portato a termine la compravendita, ed alcuni riscontri incrociati sulle identità dei personaggi emersi, alcuni giorni fa hanno individuato il luogo dove avrebbero potuto essere nascosti i cagnolini.

IMG-20150708-WA0005Avuta la collaborazione del personale della Guardia Forestale e del servizio veterinario dell’Asp di Catania i militari, su delega dell’ Autorità Giudiziaria, si sono recati nel quartiere di  San Giovanni Galermo a Catania e, perquisendo la proprietà, hanno ritrovato uno dei tre cuccioli, 45 tartarughe di terra, detenute illegalmente e stipate una sull’altra in delle cassette, nonché 6 cani, di cui due privi di chip, ospitati in precarie condizioni igienico sanitarie.

Il cucciolo di volpino è stato restituito alla figlioletta del proprietario originario mentre le tartarughe, prese in consegna dagli uomini del corpo forestale, saranno rimesse in libertà nel loro habitat naturale, mentre sono in corso alcune verifiche da parte del servizio veterinario per stabilire i provvedimenti da adottare per salvaguardare i rimanenti cani ritrovati nella proprietà.

Si provvederà altresì nei prossimi giorni a rintracciare le persone a cui sono stati venduti gli altri due cuccioli.  Truffa, maltrattamento di animali e furto aggravato (l’abitazione e le relative pertinenze erano abusivamente allacciate  alla rete elettrica pubblica)  i reati contestati a due coniugi catanesi  B. L. e T. C., lui già agli arresti domiciliari per altri reati, ed una terza donna S.C., madre dell’uomo.

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