Trecastagni: morto Vittorio Asuni, il “mago” del cuoio -
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Trecastagni: morto Vittorio Asuni, il “mago” del cuoio

Trecastagni: morto Vittorio Asuni, il “mago” del cuoio

VITTORIOVittorio Asuni, (nella foto a sinistra con la figlia Alessandra) ci ha lasciati dopo anni di sofferenze. Orgogliosamente figlio della Terra di Sardegna, Siciliano fino al midollo, cittadino di Trecastagni per scelta, marito, padre, nonno, amico “senza se e senza ma”, Vittoio Asuni è stato un grande artigiano, una sorta di “mago”, che ha fatto scuola a livello mondiale (nella foto a destra lo stand di Asuni in occasione dell’Americasmart ad Atlanta, nel 2005) con la sua lavorazione del cuoio e del pellame.
Esposizione negli USAParla la figlia Alessandra (nella foto sotto con il padre): “Papà era nato a Cagliari il 15 agosto del 1939. Si era trasferito a Catania all’età di 15 anni e poi a Trecastagni nel 1989. La sua passione per la lavorazione del cuoio era nata nel laboratorio di suo zio, a Recco (Ge), quando andò a trovarlo durante una vacanza. Facendosi spiegare dallo zio come lavorare la pelle, decise di aprire un primo laboratorio a Catania”. (Nella foto di copertina, Asuni nel suo laboratorio di Trecastagni).
Una vita, quella del maestro Ausuni, trascorsa, come ricorda la figlia Alessandra, con la passione della lavorazione del cuoio. Ma c’è stata un’altra grande passione per Asuni, la più importante: la pugliese Alba Rizzo che ha sposato a Maglie (Le), nell’aprile del 1966, dopo 7 anni di fidanzamento. Dalla loro unione è nata Alessandra.
Concludendo, la testimonianza del trecastagnese Alfio Cavallaro. Testimonianza che sintetizza in poche parole chi è stato Vittorio Asuni: “Quando il signor Vittorio decise divenire a vivere a Trecastagni con la sua famiglia, fui uno dei primi a conoscerlo per ragioni di ufficio (rilascio della residenza). Era una persona molto perbene, gentile e capace di esprimere la sua arte con il cuoio. Fui suo cliente per conto di una associazione locale ed ancora oggi ho dei portafogli da lui realizzati. Qualche tempo fa lo rivisto ospite gradito nella mia fattoria e ho provato sofferenza per le sue condizioni. Oggi esprimo la mia vicinanza alla famiglia e saluto questo galantuomo”.

Orazio Vasta

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