Fiumefreddo: l’acqua resta a gestione comunale -
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Fiumefreddo: l’acqua resta a gestione comunale

Fiumefreddo: l’acqua resta a gestione comunale

Si torna a parlare della questione idrica a Fiumefreddo di Sicilia. Il tema è alquanto delicato nella cittadina ionica del sindaco Marco Alosi ma stavolta sono state davvero tirate le somme con la delibera del Consiglio Comunale sulla relazione finale della Commissione Consiliare Speciale “Approvvigionamento, servizio idrico ed eventuali forme di gestione”.

Nonostante la Commissione fosse già al lavoro, ben 2539 cittadini hanno appoggiato una raccolta firme che sarebbe servita come richiesta per indire un referendum popolare consultivo sulla gestione del servizio idrico. Dalla relazione finale della Commissione, però, si evince come siano evidenziate le linee base da seguire in modo tale che il servizio idrico possa essere gestito con efficienza ed efficacia dall’Ente comunale.

Da sottolineare che nella sala consiliare al momento della votazione della delibera l’unico consigliere di minoranza presente è stato Salvo Gagliardotto. Gli altri consiglieri di minoranza (Marinella Cascino, Mario Patti e Filippo Vecchio) garantita la normale presenza durante la seduta e malgrado in un primo momento fossero d’accordo con la delibera, non hanno poi partecipato al voto uscendo dall’aula. Tra loro la Cascino ha dichiarato che non avrebbe partecipato alla votazione perché avrebbe voluto che il referendum venisse svolto ugualmente nonostante la delibera consiliare dicesse il contrario.

La Commissione Consiliare è stata istituita il 29 dicembre 2014 ed era composta dai consiglieri di maggioranza Giuseppe Nucifora e Carmelo Eugenio Ragonesi e dal consigliere di minoranza Marinella Cascino (che non ha mai preso parte ai lavori).

L’argomento acqua a Fiumefreddo è stato affrontato, come scritto nella relazione, “da un dato inconfutabile e incontrovertibile cioè che il Comune non possiede né pozzi né autorizzazioni ad attingere ma è titolare di una concessione gratuita di 11,65 l/sec come dall’atto di concessione stipulato il 12 dicembre 1875 con Francesco De Maria”.

Nei fatti il Comune di Fiumefreddo di Sicilia ha sempre utilizzato un quantitativo d’acqua superiore agli 11,65 l/sec motivo per cui è cominciata una battaglia legale negli anni 70 con la società Bufardo – Torrerossa, che si è conclusa soltanto nel 2001 con la sentenza del Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche che sancì definitivamente come “il prelievo superiore rispetto agli 11,65 l/sec non incide in alcun modo sulla concessione della Società Bufardo di 620 l/sec e che la capacità superiore del pozzo, dovuta ad interventi effettuati nel corso degli anni, non da diritto alla società Bufardo allo sfruttamento della quantità di acqua eccedente la loro concessione”.

La Commissione consiliare ha creato una mappatura della rete idrica che consentisse di reperire informazioni sulla natura e sulle condizioni delle tubazioni. Il 31 marzo 2015 è stato preso atto della realizzazione del progetto esecutivo del collegamento dei serbatoi situati nel quartiere Feudogrande con un costo complessivo di circa 150 mila euro che consentirà di avere una riserva d’acqua di circa 4200 mq sopperendo alle carenze idriche per circa tre giorni considerando un impiego medio di 200 litri/pro capite.

Altro aspetto analizzato è stato il “Regolamento per la gestione dell’acquedotto comunale” con le relative tariffe per il consumo di acqua, stilato nel 1997 ma in realtà mai applicato dall’ente comunale. Bisognerà, però, rivederlo alla luce delle vigenti normative e adeguarlo sotto diversi aspetti. In primis quello della lettura dei contatori delle abitazioni da svolgere in maniera semestrale come da regolamento, procedendo però, prima dell’avvio del nuovo servizio, alla verifica del funzionamento dei contatori e dell’eventuale loro sostituzione. Questo non comporterà un aumento del costo a carico degli utenti ma garantirà un controllo sul servizio idrico da parte del Comune.

Sarebbe inoltre importante dotare le pompe del serbatoio di Feudogrande di un sistema che permetta di conoscere in tempo reale eventuali malfunzionamenti e verificare, tramite apposite analisi, lo stato della condotta, le perdite e gli eventuali allacci non autorizzati.

Ultimo ma non meno importante l’installazione in tutte le fontanelle pubbliche, che risultano essere ben 23 sul territorio, di erogatori a pulsante per ottenere un piccolo risparmio d’acqua e soprattutto dare un importante segnale ai cittadini di non sperperarla.

Alessandro Famà

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