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Quale giustizia per Francavilla di Sicilia?

Quale giustizia per Francavilla di Sicilia?

Se lo chiede la popolazione locale alla luce dell’assoluzione di gente che, pur essendo rea confessa, beneficia di discutibilissime norme di legge in suo favore. Intanto continuano i furti ed i danneggiamenti notturni alle proprietà private. E c’è chi invoca la costituzione di “ronde” per un adeguato controllo del territorio

Ha suscitato un vespaio di polemiche la lettera in redazione dell’avvocato Andrea Lo Presti che abbiamo pubblicato ieri sera. Il giovane legale è, in pratica, intervenuto per comunicare l’assoluzione di un suo assistito dall’accusa di aver appiccato il fuoco ad alcuni edifici di Francavilla di Sicilia, malgrado lo stesso avesse in un primo momento ammesso la sua colpevolezza. «Ma siccome – ha sostanzialmente spiegato l’avvocato Lo Presti – questa sua confessione è avvenuta in assenza del suo legale, essa non poteva essere tenuta in considerazione ai fini del giudizio».

Il presunto piromane è comunque stato condannato per dei furti perpetrati nelle stesse notti delle “misteriose” incursioni incendiarie, ma il suo legale ha ufficialmente dichiarato che «il sottoscritto difensore confida, in sede d’appello, in un’assoluzione anche per questo reato».

Viene, dunque, spontaneo chiedersi come mai il reo confesso di un determinato delitto possa essere assolto e scarcerato solo per una mera formalità (l’interrogatorio delle forze dell’ordine senza la presenza di un avvocato) ed ulteriormente difeso per gli altri reati che avrebbe posto in essere e dei quali è ancora accusato.

Senza voler difendere i… difensori, diciamo che in tali situazioni gli avvocati fanno il loro mestiere, sfruttando tutte le opportunità ed i “cavilli” offerti dalla legge per far scagionare i loro assistiti. A chi ci governa (ossia ai politici che fanno le leggi, poi “utilizzate” dagli avvocati ed applicate dai giudici) sarebbe, dunque, il caso di chiedere di promuovere delle norme più “garantiste” nei confronti dei cittadini onesti, anziché dei soggetti criminali. E si dovrebbe, altresì, fare in modo che le forze dell’ordine vengano messe nelle condizioni di poter controllare efficacemente i rispettivi territori di competenza, supportate da mezzi di prova inconfutabili (nel recente caso del presunto piromane francavillese, l’avvocato Lo Presti ha dichiarato che questi mezzi erano inutilizzabili perché non adeguati).

Sta di fatto che nell’apparentemente “tranquillo” Comune di Francavilla di Sicilia le scorrerie notturne ed i conseguenti danni al patrimonio continuano, così come ha pubblicamente denunciato ieri su Facebook un giovane e noto imprenditore, già in passato vittima di analoghe ruberie.

«Ennesimo furto – ha scritto l’operatore economico – nella mia campagna. Questa volta hanno fatto “bingo” portandosi via il trattore e la fresatrice, e distruggendo una recinzione appena montata. Ci potrà mai essere progresso con tale andazzo di cose?! E poi c’è chi ancora (magari il solito politico ultrasessantenne con tanto di pensione sicura…) incoraggia i giovani ad investire nell’agricoltura: ma come lo si può fare in queste condizioni?! La Sicilia è una terra naturalisticamente stupenda, ma piena, purtroppo, di gente ladra ed ignorante che crede di essere “scaltra” danneggiando il vicino di casa o l’imprenditore che dà lavoro, senza capire che si può vivere bene tutti solo se non ci facciamo del male. Ora capisco – conclude amareggiato l’imprenditore – tutti quei nostri giovani concittadini che, in questi anni, sono emigrati all’estero…».

A tale comprensibilissimo sfogo hanno fatto seguito numerosi commenti ed attestazioni di solidarietà, in parecchi dei quali si invoca l’istituzione di “ronde notturne” onde sopperire all’inefficienza delle forze dell’ordine nel contrastare la criminalità locale. Ma, a voler ben riflettere, chi glielo fa fare alle forze dell’ordine di impegnarsi e rischiare la vita per assicurare i delinquenti alla giustizia, quando poi quest’ultima, con le assoluzioni e scarcerazioni “facili” previste dalla legge, finisce col vanificare e mortificare la loro opera?!

Rodolfo Amodeo

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