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Giarre, gli artigiani gridano basta: la crisi ci ha uccisi

Giarre, gli artigiani gridano basta: la crisi ci ha uccisi

E’ l’ennesimo accorato grido di allarme che il comparto degli artigiani aderenti all’Ula Claai di Giarre lancia ai sindaci del comprensorio jonico etneo per rimarcare il grave disagio vissuto dalle imprese del territorio che patiscono la crisi economica, senza peraltro intravedere speranze per il futuro.

bastaSecondo l’Ula Claai che questa mattina nella sala Messina ha radunato decine di artigiani e i sindaci del comprensorio per rimarcare la grave crisi che attanaglia il comparto “non esistono, allo stato, i presupposti per avviare diffusi investimenti su strutture e infrastrutture che creino lavoro; non s’intravede un ordinario accesso al credito; la spending review sposta i problemi finanziari ai Comuni con continui tagli”.

“Ad oggi – si legge nella lettera appello dell’Ula Claai di Giarre indirizzata ai sindaci – non vi sono segnali per incentivare il lavoro e dare speranza alle piccole imprese ed in particolare agli artigiani che sono le vere portatrici di ricchezza e di sviluppo del territorio. La stessa Regione Siciliana non riesce a mettere in atto incisive politiche mirate al rilancio e allo sviluppo (in particolare delle piccole imprese), mentre il mondo del credito non investe sui progetti, sulle iniziative di giovani che vogliono scommettersi a fare impresa, sul “mattone”, nè, tanto meno, sostiene le imprese in un momento di difficoltà, non assolvendo, a nostro avviso, al loro “spirito” di banche cioè di assumersi anche qualche rischio per far crescere la Comunità e il Paese”. Tuttavia, ai sindaci l’Ula Claai con in testa lo storico presidente Diego Bonaccorso, richiede il maggiore impegno nel rilancio del comparto produttivo, attraverso “una serie di incontri, atti e manifestazioni che vedono sindaci e imprese uniti insieme nella battaglia, per dire basta a questa drammatica spirale di impoverimento”.

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