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Catania, al setaccio aziende e cantieri: scoperti 14 lavoratori in nero

Catania, al setaccio aziende e cantieri: scoperti 14 lavoratori in nero

I Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro e del Comando Provinciale di Catania, nella seconda decade di novembre hanno intensificato i controlli aziendali a Catania e in tutto il circondario etneo: San Giovanni La Punta, S. Agata Li Battiati, Santa Venerina, Belpasso, Biancavilla, Acireale, Caltagirone e San Michele di Ganzaria.

Nell’ambito di questi servizi finalizzati all’emersione del lavoro “nero”, d’intesa con il Direttore della Direzione Territoriale del Lavoro di Catania, l’Arma ha sottoposto a vigilanza ispettiva varie aziende fra commercio, ristorazione ed edilizia. Il particolare impulso degli ultimi tempi è dovuto al rilancio voluto dalle Autorità regionali deputate al controllo del mondo del lavoro, cui i Carabinieri della Tutela Lavoro per la Sicilia e l’Arma territoriale dedicano particolare attenzione.

I militari hanno complessivamente: ispezionato 12 aziende; scoperto 14 lavoratori “in nero” su 30 posizioni lavorative verificate; intimato la sospensione dell’attività imprenditoriale a 2 imprese edilizie:  1 a Caltagirone per avere impiegato “in nero” 2 lavoratori su 2 presenti; 1 a Santa Venerina per avere impiegato “in nero” 1 lavoratore su 2 presenti;  intimato la sospensione dell’attività imprenditoriale a 6 imprese commerciali: 3 Catania di cui 1 in nero su 3 (casa di riposo), 1 in nero su 5 (bar), 3 lavoratori in nero su 3 presenti (bar);  1 a San Giovanni La Punta di cui 2 in nero su 3 presenti (centro medico) 1 a Sant’Agata Li Battiati di cui 2 in nero su 3 presenti (panificio);  1 a Biancavilla di cui 1 in nero su 5 presenti (supermercato); denunciato alla Procura della Repubblica di Caltagirone: un datore di lavoro di impresa edile controllato a Caltagirone per non avere approntato la sorveglianza sanitaria, né avere provveduto alla formazione e informazione degli operai; un datore di lavoro di impresa edile a San Michele di Ganzaria per non avere predisposto la sorveglianza sanitaria, la formazione e l’informazione degli operai, nonché non avere predisposto il ponteggio alla minima distanza dal fabbricato ove erano in corso lavori.

E’ stato inoltre  deferito alla Procura della Repubblica di Catania, il titolare di una gioielleria  nel centro commerciale Etnapolis di Belpasso,  per avere utilizzato impianti di sorveglianza senza l’autorizzazione della Direzione Territoriale del Lavoro; il responsabile di un bar a Catania, responsabile anche questi di avere predisposto e utilizzato impianti di video sorveglianza senza l’autorizzazione della Direzione Territoriale del Lavoro di Catania.

I commercianti sospesi hanno ottemperato alle prescrizioni ed hanno regolarizzato i dipendenti in nero  versando sanzioni aggiuntive per un totale di 15.600 euro: dovranno inoltre versare i contributi previdenziali e assistenziali obbligatori non corrisposti ai 14 lavoratori delle imprese sospese, oltre a corrispondere una maxi sanzione di 4.000 euro per ogni lavoratore scoperto “in nero”. Nel complesso sono state contestate sanzioni amministrative e ammende per oltre 130.000 euro, recuperati 18.000 euro di contributi INPS : anche in questo caso vale il concetto che il “lavoratore in nero” allorché emerge costa di più del lavoratore tutelato a norma di legge.

I controlli proseguiranno con il massimo impegno da parte degli operanti e con la variazione dei settori e degli orari al fine di garantire la massima equità. Il migliore risultato si otterrà allorché si troveranno sempre più cantieri in ordine e sempre meno lavoratori in nero. Da questo punto di vista l’Arma è costante e persegue gli obiettivi istituzionali fissati nel delicato mondo del lavoro.

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