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Giarre, partecipata ed interessante assemblea sui “rifiuti”

Giarre, partecipata ed interessante assemblea sui “rifiuti”

Si è tenuto ieri sera, mercoledì, a Giarre, presso l’associazione L’Agorà, l’incontro “Ciclo dei Rifiuti e Raccolta differenziata”, a cura delle associazioni Articolo 1 e Agorà. L’incontro ha messo a nudo come sia possibile in modo virtuoso risolvere e migliorare il servizio di raccolta, risparmiando e soprattutto iniziando ad effettuare un vero processo di raccolta differenziata. Presente tra gli oratori Piero Cannistraci, di Rifiuti Zero, che ha raccontato la realtà di comuni virtuosi come Biancavilla e San Pietro Clarenza che da anni riescono a raggiungere livelli di differenziata sopra il 60% , ma nel contempo ha anche sottolineato la lentezza della burocrazia per il rilascio di una qualsiasi autorizzazione o permesso. A questo si sommano la scarsezza di impianti adeguati per il conferimento e la lavorazione. Nonostante tutto Cannistraci, da anni in prima linea, rimane molto fiducioso e ricorda che quando si è iniziato a parlare di Strategia Rifiuti Zero la gente, e molti amministratori ridevano in faccia a progetti simili, oggi in molte parti del mondo sono realtà discretamente affermate. Cannistraci ha rimarcato che per arrivare ad un sistema di Rifiuti Zero gioca molto l’importanza di diffondere la cultura dei prodotti alla spina e di evitare e ridurre di molto imballaggi e packaging vari, ma questo è un lavoro che richiederà anni e la sensibilità dei nostri politici.

L’intervento del dirigente tecnico del comune di Zafferana Etnea, ing. Ennio Costanzo, è stato molto esaustivo, mettendo alla luce come molti piccoli interventi sono stati fatti a Zafferana negli anni per riuscire a raggiungere quasi la vetta dell’80% di differenziata sul territorio e con l’ausilio di circa 10 dipendenti addetti al servizio raccolta. Si è fortemente confermato nelle parole di Costanzo che la raccolta differenziata in linea di massima può funzionare se fatta porta a porta senza enormi dispendi di contenitori particolari. Inoltre ha rimarcato l’idea del proprio comune di creare delle iniziative di mercatino del baratto-sbaratto al fine di poter ridare nuova vita ad oggetti che magari per altri avrebbero un senso e a noi fa comodo disfarcene. Iniziativa che ha sicuramente impressionato di poco molti degli attivisti presenti nella sala, i quali già da anni hanno messo le basi con piccole iniziative simili e che contano nel futuro di realizzare appuntamenti quotidiani sui nostri territori.

Tra i presenti moltissimi attivisti del territorio, di associazioni di consumatori, il presidente del WWF Jonico-Etneo, e numerosi attivisti del M5S, oltre diversi esponenti politici di Giarre.  Assenti gli amministratori dei nostri comuni, fatta eccezione del dott. Marco Alosi sindaco di Fiumefreddo di Sicilia, da sempre attento alle dinamiche del territorio. “Sono qui per ascoltare, perché voglio anche io imparare da voi, non ho la presunzione di essere un tuttologo”, sono queste le parole del sindaco di Fiumefreddo, che più volte si è trovato in burrascose dibattiti per la pulizia del suo territorio e per l’aumento del costo della Tares. Alosi ha contribuito a chiarire molti punti, discutendone apertamente e ammettendo una certa impotenza delle amministrazioni di riuscire a districarsi in un così complesso sistema burocratico, oltre che aleggiato da interessi economici enormi e spesso criminali.

L’intervento di Claudio Melchiorre di Officine Siciliane ha messo alla luce come in questi anni molti comuni, forse tutti, hanno agito alle spalle dei contribuenti con un salasso pauroso e un servizio iniquo, mantenendo attivo questo sistema illegittimo grazie al fatto che spesso si pensa che fare una diffida o agire contro gli enti è più costoso di quanto in realtà possa costare la bolletta.

Il presidente del WWF-Jonico-EtneoVita Raiti ha invece chiesto quanto ci fosse vero nell’affermazione di qualche tempo fa del sindaco dott. Enzo Caragliano che parlava di un sistema innovativo, quasi unico nel suo genere in Italia, simile a quello già presente a Tel- Aviv, che permetterebbe di separare i rifiuti in maniera meccanizzata con decine e decine di tecnologie diverse. L’improbabile progetto doveva eventualmente essere realizzato nel comune di Piedimonte da un consorzio tra i comuni. La questione è subito stata messa in discussione da tutti i presenti che rimangono chiaramente dell’idea che è più semplice e meno costoso separare (per quanto è possibile) i rifiuti all’origine, evitando costosissimi progetti (che mai potrebbero ultimarsi visto l’idea italiana di finanziamento pubblico) e che giocherebbe a favore solo degli investitori privati e ai progettisti. Infine si è appreso da fonti molto sicure che si era trattato di un incontro istituzionale di alcuni comuni con un ingegnere che ha provato ad illustrare questo progetto, quasi fantastico, ma costoso.

Soddisfatto il presidente di Articolo 1, Alfredo D’Urso, che assieme al direttivo e ai componenti delle associazione L’Agorà e il presidente di quest’ultima Andrea La Ganga saranno disponibili a continuare un cammino instradato sulla realizzazione di progetti fattibili e risolutivi al fine di migliorare il servizio di raccolta rifiuti e il servizio di conferimento mediante differenziata e non stoccaggio in discarica, e ricordando che è aperto il dialogo e il confronto con le istituzioni. Articolo 1 si è proprio in questi giorni costituita parte civile nel processo Nuova Jonia, rappresentando così un atto di coraggio e responsabilità di fronte all’ennesimo atto criminale nei confronti dei cittadini continuamente vessati.

Concetto Barone

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