Con ordinanze del Tribunale del Riesame di Catania sono stati annullati i provvedimenti che imponevano al dott. Giovanni Patti, commercialista di Giarre, ed Orazio Emmanuele, imprenditore, le misure interdittive di sospensione dalle loro rispettive attività professionali. I due erano finiti nell’inchiesta denominata Black Job condotta dalla Guardia di Finanza di Catania con il coordinamento della Procura della Repubbica etnea che, nel maggio scorso, ha portato all’emissione di 9 misure cautelari firmate dal Gip di Catania (4 ai domiciliari e 5 destinatari di misure interdittive).

Il Tribunale, accogliendo in parte gli argomenti delle difese – avvocati Nino Lattuca per Emmanuele, mentre per il commercialista Patti, avv. Evelin Messina, Carmelo Di Luca Cardillo e Salvatore Liotta – ha disposto l’annullamento delle ordinanze ritenendo in alcuni casi “venuti meno i gravi indizi di colpevolezza e, comunque non sussistenti esigenze cautelari tali da giustificare le misure adottate”.

Il Pm, Fabio Regolo, aveva chiesto l’annullamento dell’ordinanza assunta nei confronti di Emmanuele. Il Tribunale, dunque – rimarcano i legali – ha dato atto della condotta processuale degli indagati che già in sede d’interrogatorio di garanzia avevano risposto alle domande del GIP e avevano fornito ampie e motivate argomentazioni in loro difesa, tanto che Patti aveva disposto il rinvio della misura interdittiva al primo luglio. Le ordinanze erano state adottate nell’ambito dell’indagine che aveva colpito alcuni dirigenti dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Catania, sottoposti a misura cautelare.