Giarre, la vicenda stadio infiamma la politica e il mondo sportivo -
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Giarre, la vicenda stadio infiamma la politica e il mondo sportivo

Giarre, la vicenda stadio infiamma la politica e il mondo sportivo

La “sofferta” decisione del Comune di Giarre di affidare la gestione dello stadio al Giarre Calcio del presidente Nirelli (clicca e leggi Giarre, stadio regionale di nuovo agibile. La gestione della struttura affidata al Giarre calcio) oltre a creare la prima “crisi” politica dell’amministrazione D’Anna (clicca e leggi Giarre, Piero Mangano apre la crisi politica) ha lasciato con l’amaro in bocca i dirigenti dell’altra società calcistica giarrese, la Fcd Calcio Giarre, al punto che hanno voluto diramare un comunicato stampa in cui esternano il loro pensiero sulla vicenda.

“Nel confermare – si legge nel comunicato – per l’ennesima volta la fiducia nell’operato del sindaco Angelo D’Anna, unica persona garante degli interessi della collettività, ci tieniamo a ribadire in maniera ferma e decisa che la cultura sportiva, il nostro modo di intendere ed interpretare lo sport prescinde da ogni interesse di natura commerciale, le uniche logiche che quotidianamente ci spingono a portare avanti i nostri sacrifici sono quelle dettate dalla volontà di promuovere la cultura dell’aggregazione, del benessere psico-fisico, del teamwork, della condivisione di valori umani e sociali, della crescita dei nostri giovani, attraverso la pratica del gioco del calcio. Rappresentare allo stesso tempo la città nella quale tutti siamo cresciuti e per il cui sviluppo da anni ci battiamo è per noi grande motivo di prestigio e di orgoglio, siamo stati i primi nel 2011 a sentire il desiderio di vestirci di gialloblu quando a Giarre il calcio sembrava definitivamente scomparso, non ci siamo mai arrogati la presunzione dell’esclusività, abbiamo sempre sostenuto che la convivenza e la condivisione fossero possibili, non ci siamo mai interposti come ostacolo cercando sempre, e in ogni caso, il dialogo e il confronto con tutti, istituzioni comprese, affinché la crescita dell’intero movimento calcistico cittadino potesse essere incentivata”. Sin qui la prima parte della nota”.

Ma è nella seconda parte che la dirigenza non nasconde la propria amarezza e lancia precise e pesanti accuse, senza però fare mai nomi, facendo cenno a personaggi “la cui storia politica e morale è assai discutibile” e legati a “beceri interessi personali” concludendo con una frase che ha tutto il sapore dell’annuncio di future azioni legali.

“Ci spiace – continua la nota – davvero esser costretti a sentire futili ed inutili illazioni, da parte di personaggi la cui storia politica e morale è assai discutibile, uomini bravi solo a schierarsi al fianco del potente di turno, uomini i cui valori sono assai distanti da quelli sani della vera cultura sportiva, uomini mossi da beceri interessi personali e non di collettività, legati a chi, per un motivo o per un altro, li tiene al guinzaglio sotto la scure di una promessa di gloria.

Siamo stanchi di sopportare tutto ciò, da questo momento invitiamo tutti a riflettere qualche istante in più prima di proferire inopportunamente giudizi ed opinioni ai nostri riguardi, piuttosto si informino su cosa facciamo, su cosa rappresentiamo, ma soprattutto sulla nostra storia, perchè taluni è bene che sappiano che la storia si scrive con la passione, i sacrifici e il sudore, e non con lo sporco Dio denaro, e che la gloria è roba dei miti d’oltretomba, per tutto il resto esistono i tribunali, luoghi adibiti alla tutela dei diritti di ogni singolo essere umano!”.

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