La pulizia delle caditoie può ancora aspettare: mancano i fondi. E Giarre si allaga -
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La pulizia delle caditoie può ancora aspettare: mancano i fondi. E Giarre si allaga

La pulizia delle caditoie può ancora aspettare: mancano i fondi. E Giarre si allaga

Allagamenti di strade e marciapiedi, sotto-ponti impraticabili per via di pericolosi accumuli di acque meteoriche, assi viari come via Foscolo e via Ungaretti, che si trasformano pericolosamente in fiumi in piena, con pregiudizio sulla popolazione locale.

Nella frazione collinare di San Giovanni Montebello, proprio a causa dell’ostruzione delle caditoie si è verificato, ancora una volta,  l’allagamento della sede stradale. Già da settembre, l’amministrazione, in previsione delle piogge autunnali, ha predisposto un atto di indirizzo per la pulizia straordinaria delle caditoie.

In tutto il territorio se ne contano circa 4 mila, tuttavia quelle che necessitano di essere spurgate con urgenza sono circa un migliaio. Ma all’ufficio tecnico del Comune fanno sapere che il27 ottobre scorso è stata predisposta la determina con la quale è stata impegnata la spesa per gli interventi di spurgo di circa 800 caditoie – la somma preventivata è di corpo-scala-alloggi-via-carducci45.577,34 euro – che però è rimasta imprigionata in qualche ufficio del servizio finanziario, in attesa di copertura economica.

Quel  piano operativo, nell’ambito del quale erano state  indicate le caditoie da spurgare, strade e aree maggiormente a rischio in caso di allagamenti, rimane teoria perchè ci sono altre priorità: incarichi legali da conferire, tratti di circuito (Giarre Montesalice Milo) da bitumare, esperti da nominare.

L’intensa pioggia ancora una volta ha provocato l’allagamento del corpo scala delle due palazzine popolari di via Carducci, un complesso edilizio di nuova generazione, antisismico, ultimato nell’estate del 2015 le cui pareti, paradossalmente, trasudano umidità. L’acqua piovana ha copiosamente invaso le scale, rendendole impraticabili per pericolo di scivolamento, corridoi e spazi interni, provocando non poche difficoltà agli inquilini che, a più riprese, hanno manifestato il disagio all’Ufficio tecnico del Comune, assistendo ad un demoralizzante rimbalzo di responsabilità tra l’Ente comunale e l’impresa che ha realizzato le palazzine popolari con i fondi del Contratto di Quartiere.

foto di copertina di archivio

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