Sicilia, nuova rete ospedaliera: Giarre e Paternò senza Pronto Soccorso. A Bronte l’Ospedale diventerà PTE -
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Sicilia, nuova rete ospedaliera: Giarre e Paternò senza Pronto Soccorso. A Bronte l’Ospedale diventerà PTE

Sicilia, nuova rete ospedaliera: Giarre e Paternò senza Pronto Soccorso. A Bronte l’Ospedale diventerà PTE

Nasce tra le polemiche la nuova rete ospedaliera siciliana. Ieri l’assessore regionale alla Sanità, Baldo Gucciardi, ha presentato il piano sanitario ai manager di Asp e ospedali. Il piano sarà illustrato anche alle organizzazioni sindacali e la prossima settimana dovrebbe essere depositato in commissione Sanità dell’Assemblea regionale. Il passaggio successivo, come scrive BlogSicilia, sarà la presa d’atto da parte della Giunta, quindi la nuova rete sarà operativa dopo la pubblicazione del decreto assessoriale.

“La nuova rete – sostiene Gucciardi non nasce dall’esigenza di risparmiare o tagliare risorse finanziarie, ma da quella ben più importante di assicurare a tutti i cittadini, ovunque si trovino, una tempestiva ed efficace assistenza, specie nelle ipotesi di patologie acute gravi, a tutela della loro vita e della loro salute”.

La nuova rete, organizzata sul modello ‘hub’ e ‘spoke’ tra Dea, ospedali di base, ospedali di zona disagiata e di comunità, inscindibilmente legata al sistema dell’emergenza territoriale del 118, garantirà un costante presidio medico per i cittadini, anche attraverso il corretto trasporto dei pazienti con codice rosso o giallo indicativi di patologie complesse come ad esempio l’ictus, l’infarto, i politraumi e altro.

Quindi 3 grandi ospedali detti Hub (in provincia di Catania sarà il Cannizzaro), 15 di medie dimensioni (Spoke), 23 presidi ospedalieri di base, 7 ospedali in zone disagiate e 3 ospedali di comunità.

In provincia di Catania vi saranno due Ospedali Riuniti: quello di Acireale-Giarre (e Giarre rimarrà senza Pronto Soccorso) e quello di Biancavilla-Paternò (dove Paternò rimarrà senza Pronto Soccorso). A Bronte invece l’Ospedale verrà riconvertito in PTE.

La nuova rete, secondo Gucciardi, riduce “ridondanze di unità operative” relative a discipline a bassa intensità di cura e attiva e riorganizza unità operative di discipline ad alta complessità. L’entrata in vigore del dm 70/2015 ha imposto alla Regione la riprogettazione della rete ospedaliera sull’emergenza-urgenza, individuando i dipartimenti di emergenza e accettazione (Dea) e gli ospedali di base quali assi portanti dell’organizzazione dell’emergenza. L’obiettivo della rete ospedaliera dell’emergenza-urgenza è quello di ridurre, nella fase acuta, la mortalità o gli esiti invalidanti nella popolazione che ricorre alle cure sanitarie attraverso il 118 o i pronto soccorso.

Le reti tempo dipendenti (infarto miocardico acuto, ictus, trauma, trasporto materno assistito e trasporto neonatale) costituiscono il modello esplicativo del sistema dell’emergenza nel quale il percorso assistenziale del nuovo piano “supera le vecchie ed inefficaci logiche organizzative del singolo ospedale, integrando invece la rete dei servizi dell’emergenza con gli stessi ospedali che insieme diventano patrimonio comune della rete assistenziale”.

 

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