Francavilla, successo per la “Sacra Rappresentazione della Passione di Cristo” -
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Francavilla, successo per la “Sacra Rappresentazione della Passione di Cristo”

Francavilla, successo per la “Sacra Rappresentazione della Passione di Cristo”

Oltre duecento persone hanno dato vita nella cittadina dell’Alcantara alla “Sacra Rappresentazione della Passione di Cristo”, portata in scena dall’associazione “a Passioni, presieduta da Tonino Orsina, in collaborazione con il Comune, che ha predisposto le misure organizzative e di sicurezza, e la Pro Loco; in favore della manifestazione hanno concesso il Patrocinio oneroso l’Assessorato del Turismo, Sport e Spettacolo della Regione Siciliana e l’Assemblea Regionale Siciliana.

Come lo scorso anno, la recita si è svolta quasi interamente all’interno di un vasto terreno sopraelevato rispetto al piano stradale, compreso tra via Asiago e via Liguria, dove fin dalle prime ore del pomeriggio della Domenica delle Palme una moltitudine di francavillesi e turisti si è riunita per rivivere le ultime ore di vita terrena di Gesù Cristo.

La Rievocazione

Il racconto della Passione è iniziato con l’episodio che rappresenta Gesù (Fabio Vaccaro) mentre entra a cavalcioni di un asinello a Gerusalemme, accolto dalla folla festante con palme e ramoscelli di ulivo, un avvenimento riportato in tutti e quattro i Vangeli; il corteo partito da Piazza Garibaldi ha percorso tra due ali di folla il centro del paese raggiungendo il set di Via Filippo Romano, con la Chiesa Madre e i ruderi del Castello a fare da sfondo.

Attori e comparse in costumi d’epoca, molto curati nei dettagli, hanno recitato con professionalità ed esperienza, una prova intensa, apprezzata anche dal pubblico che ha seguito con attenzione i toccanti momenti della Passione di Cristo.

Rispetto alla scorsa edizione rinnovati i costumi di scena (Sinedrio, soldati romani, popolani e l’armatura di cuoio di Pilato, curata personalmente da Roberto Catalano); parzialmente ricostruite le varie ambientazioni scenografiche, come il Palazzo di Erode, il pretorio di Ponzio Pilato, il Sinedrio, Getsemani, rimesse a nuovo nel laboratorio dell’ex palestra comunale grazie al lavoro incessante dei componenti dell’associazione, affiancati da volontari e collaboratori: artigiani, operai, tecnici del suono e delle luci, costumisti, acconciatori e truccatori di scena.

Assiepato ai bordi dell’area adibita a teatro di posa (due maxischermi sono stati posizionati ai lati esterni), il pubblico ha rivissuto le ultime e drammatiche ore della vita di Cristo, scandite da un sottofondo musicale coinvolgente e dalla voce profonda del narratore Filippo Zullo: l’Ultima Cena, con i discepoli seduti accanto al loro Maestro, vicino a lui Pietro, più in là a sinistra Giuda, ruoli impersonati rispettivamente da Salvo Zullo, Giuseppe D’Aprile e l’esordiente Flavio Rubechini; poi l’agonia di Gesù nel Getsemani, il suo arresto e l’interrogatorio, prima davanti al Sinedrio, presieduto dai sommi sacerdoti Caifa (Nello Composto) e Anna (Enzo Cardile), e dopo al cospetto del procuratore romano Ponzio Pilato, personaggio che Roberto Catalano interpreta dal 1990, sulla scena affiancato da Cinzia Di Pietro nella parte della moglie Claudia Procula.

Anche in questa Rappresentazione sono state riproposti alcuni momenti già presenti nelle passate edizioni, in particolare l’episodio della lavanda dei piedi agli Apostoli durante l’Ultima Cena e il racconto della tentazione di Gesù nel Getsemani ad opera del diavolo (Eva D’Angelo), con una novità: il pentimento di Giuda, il quale, come narrano i Vangeli si pentì di aver tradito il suo Maestro e si tolse la vita impiccandosi.

Il dramma umano di Gesù si consuma nei quadri successivi e nel pubblico la commozione cresce minuto dopo minuto: prima l’umiliante confronto con Barabba (ruolo dal 1987 interpretato da Ciccino Sciacca), dopo il supplizio della Flagellazione, l’Ecce Homo, la sentenza di Pilato e Gesù verso il Calvario; infine la scena più straziante, la Crocefissione: è il momento di maggiore intensità emotiva, nel silenzio del crepuscolo che avvolge tutto si odono le sofferenze di Gesù, il rumore sordo dei martelli sui chiodi piantati nelle mani e nei piedi, i lamenti per il dolore patito, la lunga agonia, lo scherno dei capi religiosi, dei soldati romani e di uno dei due co-crocefissi, tutto in un crescendo di drammatica tensione, fino al momento dell’estremo sacrificio e le ultime parole pronunciate: “Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?”. Alla base della Croce tre figure femminili, le pie donne, la Madonna (Veronica Cacciola), nelle cui braccia sarà deposto il Cristo morto, Maria di Magdala (Lorena Nuciforo) e Maria di Cleofa (Meluccia Nuzzo); con loro l’apostolo Giovanni (Antonino Puglisi).

Ad interpretare Gesù dalla Flagellazione alla Crocefissione è stato Raffaele Arrichiello, al suo debutto teatrale, con un risultato decisamente convincente.

Alla fine, gli applausi del pubblico hanno suggellato il successo della manifestazione.

I commenti

L’associazione “a Passioni” si è dichiarata molto soddisfatta ed ha ringraziato tutti coloro che hanno collaborato a vario titolo alla riuscita dell’evento, in particolare i soci e volontari che hanno lavorato in silenzio curando la realizzazione dei costumi, delle scenografie, l’aspetto dei luoghi, l’allestimento delle quinte, il trucco e il parrucco: “Parlare non è sempre facile, perché l’emozione è sempre forte. Quello che abbiamo vissuto in queste ore è il risultato di sacrifici, impegno, forza e passione. Ma alla fine tutta la stanchezza  e tutte le preoccupazioni passano e rimane sempre l’emozione e la commozione che questo evento ci fa vivere ogni anno”.

Parole di apprezzamento anche da parte del vicesindaco e assessore alla Cultura e al Turismo Gianfranco D’Aprile: «La Sacra Rappresentazione oramai è entrata a far parte degli appuntamenti fissi nel calendario degli eventi della nostra cittadina.

Quest’anno – ha continuato – abbiamo sfruttato una grande occasione partecipando insieme all’associazione “a Passioni” ad un bando del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale sul Turismo delle Radici, ottenendo circa 6.000 euro di finanziamento per la Rappresentazione. Il 2024 è stato dichiarato “Anno delle radici italiane” – ha concluso D’Aprile – e noi come Amministrazione abbiamo aderito ad una rete di comuni che prevede la realizzazione di vari progetti e tra qualche settimana, proprio in virtù di questo impegno, ci sarà un importante convegno a Francavilla. Come assessore alla Cultura e al Turismo sono molto soddisfatto dei passi che si stanno facendo in entrambi i settori; ogni manifestazione che può dare lustro al nostro paese fa da viatico verso un futuro più roseo e ricco per la nostra comunità».

Luigi Lo Presti

Le fotografie presenti in questo articolo sono state realizzate e gentilmente forniteci da Carmelo Spitaleri

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