Il Rendiconto 2017, è stato approvato ieri sera in aula consiliare con 6 voti favorevoli, 1 astenuto e 2 contrari. Ma non è stata una passeggiata. La seduta di ieri, verrà infatti ricordata per le gravi accuse che Giannunzio Musumeci ha rivolto ai consiglieri dell’opposizione che al momento del voto hanno abbandonato l’aula. Musumeci tecnicamente è rimasto a svolgere il ruolo di stampella, salvo poi votare contrario. Una contraddizione che segna un grave conflitto psicologico. Quasi un classico esempio di paziente affetto da bipolarismo politico. Sono poi volati gli stracci quando Musumeci ha attaccato chi, dopo avere sostenuto in campagna elettorale il sindaco, ha poi deciso, strada facendo, di passare all’opposizione. Una scelta dettata da ragioni di opportunità – secondo Musumeci – che ha poi aggiunto – rimarcandolo due volte – che “taluni consiglieri hanno deciso di confluire tra i banchi dell’opposizione per i loro sporchi affari politici personali e che oggi si permettono di dettare la linea politica”.

Frasi sprezzanti e al tempo stesso gravi destinate a lasciare il segno. Una marcatura di confine all’interno dell’opposizione ormai al capolinea, tra consiglieri opportunisticamente legati alla poltrona per ragioni squisitamente economiche; altri ancora manipolati dall’esterno e che, in barba alle regole democratiche, condizionano le scelte di chi, invece, intende staccare la spina e mettere fine a questa penosa sceneggiata. Alla fine, dunque, è passato il Rendiconto oggetto di pesanti critiche dell’organo di revisione contabile che con modalità Pilatesche ha redatto una relazione forviante, declinando responsabilità nei passaggi maggiormente critici. I revisori da qui a poco dovranno esprimersi sul Bilancio riequilibrato e chissà che il clima non sia ancora favorevole per il sindaco che, stando ad alcune voci, avrebbe curato mal di pancia interni, proponendo la medicina del quinto assessore. Il teatrino, purtroppo, continua.

Mario Previtera