Elezioni regionali: corruzione elettorale, indagine della Dia: c’è anche Biagio Susinni tra gli indagati -
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Elezioni regionali: corruzione elettorale, indagine della Dia: c’è anche Biagio Susinni tra gli indagati

Elezioni regionali: corruzione elettorale, indagine della Dia: c’è anche Biagio Susinni tra gli indagati

La Procura distrettuale di Catania sta facendo notificare alla Dia avvisi di conclusione indagini di un’inchiesta per corruzione elettorale sulle scorse regionali in Sicilia. Tra i destinatari del provvedimento il consigliere comunale di Fi di Catania, Riccardo Pellegrino, che aveva annunciato la sua candidatura alla carica di sindaco con una lista civica in disaccordo col suo partito nelle prossime amministrative.

Indagati anche l’ex sindaco di Aci Catena, Ascensio Maesano, e l’ex sindaco di Mascali ed ex deputato regionale Biagio Susinni.

L’avviso di conclusione indagine tratta il presunto sostegno dato, con il “pagamento di 50 euro a voto”, per “ottenere consensi in favore di Riccardo Pellegrino”.

Dalle indagini della Dia di Catania emergerebbero diversi episodio di corruzione elettorale. In particolare, sostiene la Procura, “Susinni e Maesano avrebbero messo in contatto Riccardo Pellegrino con Giuseppe Panebianco, mantenendo così l’influenza politica del Maesano ad Aci Catena”.

In quest’ambito Filippo e Riccardo Pellegrino avrebbero “consegnato a Panebianco e Guarrera svariate somme di denaro”. Tra queste ‘dazioni’ la Procura ritiene di avere individuato “certamente una somma pari a 3.000 euro, in cambio di un numero imprecisato di voti per l’importo di 50 euro a preferenza”, altri “1.000 euro a Cutuli sempre per 50 euro a voto” e ” la promessa di 1.300 euro a Castorina, somma corrisposta” dopo le elezioni.

Altre due consegne di denaro in cambi voti sono contestate dalla Procura di Catania, la cui somma resta imprecisata.

Alla scorse regionali in Sicilia il suo nome era nella ‘lista degli impresentabili’, anche se non per la legge, perché suo fratello Gaetano era stato coinvolto nell’inchiesta antimafia Ippocampo.

Ma lui si era definito “presentabile, come ha ribadito la magistratura” che ha archiviato la sua posizione e quindi ci riprovava: “con dignità e coraggio”, il 28 febbraio scorso si è candito a “sindaco di Catania, per il bene della mia città e dei miei concittadini”.

Senza il sostegno del suo partito e con una sua lista civica: ‘Catania nel cuore’. E Riccardo Pellegrino, che in passato aveva fatto parlare di sé anche per l’amicizia con Carmelo Mazzei, figlio incensurato del boss Nuccio, è adesso indagato per corruzione elettorale proprio per le ultime regionali in Sicilia.

Sono cinque, in totale, gli episodi contestati nell’inchiesta

Sono dodici complessivamente i destinatari dell’avviso di conclusione indagine: Oltre ai tre, Gesualdo Briganti, Antonino Castorina, Orazio Sebastiano Cutuli, Salvatore Di Benedetto, Antonio Di Benedetto, Ivan Andrea Guarrera, Salvatore Gulisano e Filippo Pellegrino. Il fascicolo coordinato dal procuratore Carmelo Zuccaro, si basa su indagini della Dia di Catania.

LE REAZIONI

E sul coinvolgimento nell’inchiesta dell’on. Biagio Susinni, l’avvocato difensore Nino Lattuca, in una nota dichiara: “Il mio assistito chiederà alla competente Procura della Repubblica di essere immediatamente interrogato al fine di chiarire definitivamente la propria assoluta estraneità rispetto ai fatti contestatigli e chiedere, nel contempo, ai Pubblici ministeri, assegnatari dell’inchiesta di avanzare richiesta di archiviazione della posizione giuridica del Susinni al competente Gip”.

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