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Rischo incendi a San Giovanni Galermo: necessari interventi per ridurre i pericoli

Rischo incendi a San Giovanni Galermo: necessari interventi per ridurre i pericoli

Manca veramente poco alla stagione estiva ma questi giorni di maggio, caratterizzati da un forte caldo, devono rappresentare un campanello d’allarme per Palazzo degli Elefanti. Il pericolo di incendi, in questo momento, diventa un enorme rischio per le periferie catanesi e che va scongiurato in tutti i modi.

Sul tema interviene Giuseppe Zingale, vice presidente della municipalità di “Cibali-Trappeto Nord-San Giovanni Galermo”, che insieme al consigliere di quartiere Santo Arena, chiede che il sindaco Bianco si attivi immediatamente affinchè l’allarme roghi non diventi un problema incontrollabile.

Via Cassiopea, via dell’Artigianato, via Zandonai, via Marte, via Maestri del Lavoro e via Kolbe sono le aree a maggiore rischio perchè, già in passato, le fiamme hanno colpito questa parte di Catania con scene di panico da parte di decine di famiglie che vivono a pochi passi da questi terreni abbandonati e pieni di sterpaglie. Stesso disagio si registra puntualmente sul viale Tirreno, in via Galermo, nel viale Benedetto Croce, in via Verdura, in via Don Minzoni, in via Cassiopea, in via Luisella e in via Villa Flaminia.

“Enormi appezzamenti di terreno – ci dice Zingale – sono invasi dalle erbacce, a ridosso di chiese, scuole e perfino piazze. Basta un scintilla, un mozzicone di sigaretta per mettere in pericolo l’incolumità di migliaia di persone. Roghi vasti e alimentati pure dalle tante discariche abusive, sparse per tutta San Giovanni Galermo, e caratterizzate da materiale altamente infiammabile. I vigili del fuoco ovviamente non potranno far fronte tempestivamente alla richieste che arriveranno a centinaia, nel periodo tra giugno ed agosto, da tutta la città. Per queste ragioni chiedo immediatamente un piano di lavoro preventivo che preveda la bonifica dei terreni abbandonati, la creazione di fasce tagliafuoco e l’eliminazione delle discariche abusive. Interventi di salvaguardia dai roghi che andrebbero compiuti in primavera e non a ridosso del periodo estivo”.

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