Caso Gettonopoli a Catania: il consigliere Sofia non ci sta e respinge le accuse -
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Caso Gettonopoli a Catania: il consigliere Sofia non ci sta e respinge le accuse

Caso Gettonopoli a Catania: il consigliere Sofia non ci sta e respinge le accuse

“Truffa”, “banda dei consiglieri”, “gettonopoli”, “compresenze” e “apparizioni fugaci”. Sull’imputazione coatta dei 34 consiglieri comunali di Catania i commenti si sprecano (clicca e leggi Gettonopoli Catania: indagati 34 consiglieri comunali e 17 segretari di commissione).

“Una caccia alle streghe dove molti mezzi di informazione ci hanno già condannati e sottoposti alla gogna mediatica. Un attacco massiccio, spropositato e, per molti aspetti, inspiegabile”, si sfoga il consigliere comunale Carmelo Sofia, uno dei 34 consiglieri comunali coinvolti.

“Senza voler entrare nel merito della questione e confidando nella Giustizia, che farà piena luce sui fatti, non posso assolutamente far finta di nulla. Sul capo del sottoscritto e di altri 33 colleghi pendono fortissime accuse.

Come presidente della commissione alla Viabilità e consigliere di maggioranza il sottoscritto ha sempre svolto il suo lavoro con il massimo impegno per rispondere a tutte quelle persone che quattro anni fa gli hanno dato fiducia con il loro voto.

Dalla documentazione in mio possesso – continua Sofia -, e che presto mostrerò nelle sedi opportune, posso dimostrare che ho ampiamente superato il numero di partecipazioni alle commissioni ottenendo il massimo previsto in questi casi- 1.200 euro lordi- e intervenendo alle successive sedute in modo assolutamente gratuito come stabilito dall’apposita normativa.

L’obiettivo di “1.500 euro netti al mese” – come qualcuno scrive – è solo fantasia. Non vivo di politica, non mi presto a certi ragionamenti ma, anzi, con il mio ruolo di consigliere comunale ho tolto tempo prezioso al mio lavoro quotidiano e alla mia famiglia.

“Fare soldi, sulle spalle della gente, senza produrre risultati” sono accuse false e tendenziose che presto saranno oggetto di azioni legali che il sottoscritto vuole intraprendere per tutelare la sua rispettabilità, la sua onestà e il suo buon nome”.

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