Catania: sequestro di beni al clan Santapaola-Ercolano. Tra questi il ristorante “Pitti” VIDEO -
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Catania: sequestro di beni al clan Santapaola-Ercolano. Tra questi il ristorante “Pitti” VIDEO

Catania: sequestro di beni al clan Santapaola-Ercolano. Tra questi il ristorante “Pitti”  VIDEO

Questa mattina, su delega della Procura Distrettuale della Repubblica di Catania, la Polizia di Stato ha dato esecuzione a decreto di sequestro preventivo, emesso in data 20.9.2016 dal Gip del Tribunale di Catania, della società “San Giuliano s.r.l.” compresi tutti i beni aziendali mobili, immobili e mobili registrati, dalla stessa società posseduti, con particolare riferimento all’attività di ristorazione “Pitti” sita a Catania in via Antonino di Sangiuliano 188/194.

Il provvedimento accoglie gli esiti di attività d’indagine, coordinata dalla locale D.D.A. eseguita dalla Squadra Mobile in prosecuzione delle investigazioni che il 21 gennaio 2016  avevano condotto, nell’ambito dell’operazione “Bulldog”, all’esecuzione di ordinanza di custodia cautelare  nei confronti di 15 persone ritenute responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere di stampo mafioso (famiglia Santapaola-Ercolano), intestazione fittizia di beni e furti, con l’aggravante di cui all’art. 7 Legge 203/91, per avere commesso il fatto avvalendosi delle condizioni previste dall’art.416 bis c.p. ed al fine di agevolare l’attività dell’organizzazione mafiosa anzidetta (clicca e leggi l’articolo Catania: colpito clan Santapaola: 16 arresti I NOMI LE FOTO VIDEO).

Tra gli arrestati, con l’accusa di avere fatto parte della citata associazione mafiosa, oltre al noto Roberto Vacante, 53 anni, figurava Salvatore Caruso, 62 anni.

Le indagini hanno evidenziato che la società “San Giuliano s.r.l.”, proprietaria del “Pitti”, ristorante ubicato nel centro cittadino riconducibile al predetto Salvatore Caruso, erano state fittiziamente attribuite al socio unico Gianluca Silvestro Giordano, 37 anni, compagno di Melinda Caruso, 32 anni, figlia di Salvatore. Le stesse indagini hanno, altresì, evidenziato la distrazione di denaro (per un ammontare di circa 100.000,00 euro) dalle casse di altra attività di ristorazione già di proprietà di Salvatore Caruso – sottoposta a sequestro nell’ambito dell’operazione “Bulldog” – confluito nel finanziamento dell’operazione “Pitti”.

A Salvatore Caruso, Gianluca Silvestro Giordano e Melinda Caruso è stato contestato il reato di intestazione fittizia di beni. A Giuseppe Caruso, figlio di Salvatore, è stata contestata l’appropriazione indebita di circa 85.000 euro distratti da altra attività di ristorazione attualmente sotto sequestro giudiziario. A Gianluca Silvestro Giordano è stata contestata la truffa ai danni dello Stato per essersi appropriato, con artifizi, di generi alimentari destinati ad altra attività di ristorazione sottoposta a sequestro giudiziario.

A Francesco Salamone, Gianluca Silvestro Giordano e Melinda Caruso, è stata contestata l’appropriazione indebita, con il sistema della mancata fatturazione, di parte degli incassi derivanti da altra attività di ristorazione sottoposta a sequestro giudiziario. A  Gianluca Silvestro Giordano e Melinda Caruso è stata contestata l’appropriazione indebita, con l’utilizzo di un “POS” mobile collegato ad un conto corrente intestato alla società gestore del “Pitti”, di parte degli incassi derivanti da altra attività di ristorazione sottoposta a sequestro giudiziario.

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