Randazzo: tra fede e devozione popolare i riti della “settimana santa” -
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Randazzo: tra fede e devozione popolare i riti della “settimana santa”

Randazzo: tra fede e devozione popolare i riti della “settimana santa”

Per i cristiani la “settimana santa” rappresenta il centro e il riferimento assoluto dell’anno liturgico. Essa è caratterizzata da un susseguirsi di intense celebrazioni ricche di segni e di simboli: la processione con i rami d’ulivo; la santa messa crismale con la benedizione degli “olî santi” e la lavanda dei piedi nella messa vespertina “in Coena Domini”; la presentazione e la venerazione della croce; l’accensione del fuoco nuovo e la benedizione del cero pasquale.

In quasi tutte le località siciliane, la tradizione liturgica si arricchisce anche con manifestazioni processionali.

7A Randazzo durante la settimana santa oltre i riti canonici celebrati in ciascuna chiesa parrocchiale, esternamente si svolgono varie e articolate manifestazioni animate dalle antiche confraternite. Qui, per l’immaginario collettivo, l’espressione “settimana santa” rievoca le “processioni”, soprattutto quella che ha luogo la sera del “venerdì santo” dove aspetti religiosi, devozionali, artistici, culturali, storici e folcloristici si mescolano tra sacro e profano, tra luci e ombre.

Sebbene in un ambiente di mutata devozione popolare, cangiante con il continuo e repentino evolversi della società, i riti della “settimana santa” occupano un posto di grande rilevanza non solo sotto il profilo spirituale – che comunque afferisce alla sfera intima del sentimento religioso di ciascun fedele – ma anche dal punto di vista della tradizione che si alimenta con numerosi contenuti storico-simbolici che riconducono ai fondamentali paradigmi della festa barocca.

Fedele a una consolidata tradizione, la processione serale del “venerdì santo” è animata dalla confraternita “Maria SS. Addolorata” che ha sede nella chiesa di San Pietro. Per l’occasione sono fatti sfilare due simulacri di diverse epoche, il Cristo crocifisso, con il corpo straziato dalle ferite, e la Madonna Addolorata. Entrambi i simulacri sono installati sopra due differenti “varette” portate a spalla con devozione da numerosi fedeli che da oltre un decennio indossano un saio bianco. Il Crocifisso, montato sopra una pesantissima “varetta”, è illuminato con dei “lumieri” (candele accese dentro globi di vetro bianco) applicati su una raggiera lignea dorata.

Il corteo parte intorno alle venti dalla chiesa-confraternita di S. Pietro (filiale della parrocchia di S. Martino) per ritornarvi, nuovamente, dopo la mezzanotte.

La processione segue un antico percorso, piuttosto lungo e articolato, entro lo schema affusolato dell’antica città medievale. Essa si muove in un’oscurità serale che talvolta raggiunge un effetto scenografico non comune per la presenza di edifici antichi risalenti persino al tardo medioevo.

Questa solenne e sentita processione, che dà origine a un singolare e prolungato corteo, si articola in due parti che imprimono a essa un peculiare carattere itinerante unitario.

L’itinerario procede con ritmi e campi visivi diversi scanditi dal suono della Banda “E. Marotta” di Randazzo, dalle giaculatorie gridate dai fedeli, dalle preghiere meditate e dall’avvicendarsi di quadri scenici di forte suggestione.

Anche qui “l’ethos” drammatico del “venerdì santo”, con la solenne atmosfera e con le sue sfumature popolari, con le luminarie e gli stendardi delle varie confraternite, con i simboli e i personaggi dei misteri propri della “Via Crucis”, rappresenta il culmine della drammaticità e della partecipazione popolare.

Le soste lungo il percorso che porta al “sepolcro” (in piazza San Giorgio) sono scandite dal rintocco di una campanella, agitata dal rettore della confraternita dell’Addolorata. Il “sepolcro”, allestito nel piazzale antistante all’antichissimo ex monastero benedettino di S. Giorgio, segna il giro di boa ed è tratto essenziale nel continuum processionale.

A formare il corteo, insieme alle confraternite e alle associazioni laicali cittadine in uniforme, con le insegne e con i ceri accesi, interviene il popolo, il clero e le autorità civili e militari.

L’effetto scenico di luce e di tenebre, realizzato in passato da una regia molto attenta a differenziare attraverso una maggiore o minore intensità i vari momenti del percorso, rende i movimenti dell’animo incontrollabili, mentre le emozioni diventano quasi palpabili.

Gaetano Scarpignato

APPUNTAMENTI

Lunedì 21 marzo 2016: breve processione serale detta della “fratellanza”, animata dalla confraternita Maria SS. Addolorata. Partenza alle 19 dalla chiesa di San Pietro.

Martedì 22 marzo 2016: breve processione serale animata dalla confraternita Maria SS. Annunziata. Partenza alle ore 19 dalla chiesa dell’Annunziata.

Venerdì 25 marzo 2016: alle 9, chiesa parrocchiale San Martino, processione cittadina per i vari quartieri con il Cristo in croce a cura dell’Arciconfraternita del SS. Crocifisso. Alle 20, invece, tradizionale processione serale lungo il centro storico con i simulacri del Crocifisso e dell’Addolorata portati a spalla dai devoti che indossano un saio bianco.

Sabato 26 marzo 2016: ore 9.30, processione con il Cristo morto sul cataletto curata dall’Arciconfraternita delle SS. Anime del Purgatorio. Partenza dalla chiesa parrocchiale di San Nicolò.

Gaetano Scarpignato

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