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Ippocampo, uno “sguardo” sugli affari del clan Mazzei

Ippocampo, uno “sguardo” sugli affari del clan Mazzei

MAZZEI Sebastiano cl. 1972Compravendita di partite di droga – mascherate da compravendita di schede telefoniche e cestini di panettone – e attività commerciali varie gestite da persone che, secondo l’Agenzia delle Entrate, non erano nella possibilità economica di avviare imprese. E’ il quadro rappresentato ieri, lunedì, dal maresciallo Antonio Strameli, al termine delle indagini condotte nei confronti del capo clan Sebastiano (detto Nuccio) Mazzei (nella foto a sinistra).

L’attività investigativa comincia nell’aprile del 2010 e si sviluppa sia direttamente con appostamenti e pedinamenti, sia attraverso intercettazioni telefoniche. Coinvolge il capo del clan Mazzei, Sebastiano detto Nuccio, e una rete di persone tra i quali suo cognato, Gioacchino Intravaia, e un commerciante di servizi di telefonia con un passato di pilota, Mario Pappalardo (clicca e leggi Operazione della Dia: arrestato latitante Mario Pappalardo). Una rete di persone che adesso deve difendersi dall’accusa di aver agevolato gli affari del clan Mazzei.

Il processo entrerà nel vivo dal 15 marzo 2016, quando potrebbero conoscersi le motivazioni della sentenza di rito abbreviato nell’ambito dello stesso procedimento, denominato “Ippocampo”.

Flora Bonaccorso

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