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“Autunno caldo” per i dipendenti dell’Ato 4

“Autunno caldo” per i dipendenti dell’Ato 4

La Fp-Cgil e la Uil-Trasporti hanno indetto uno sciopero che avrà luogo lunedì 21 settembre e che potrebbe comportare disagi in una trentina di Comuni del versante jonico messinese e della Valle dell’Alcantara. A determinare la protesta delle centinaia di addetti all’espletamento dell’importante servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti sono gli ormai atavici ritardi nella corresponsione delle loro spettanze mensili

Potrebbe rivelarsi un “lunedì nero” quello del 21 settembre (ossia tra dieci giorni) per i trentadue Comuni del versante jonico messinese e della Valle dell’Alcantara (da Scaletta Zanclea a S. Domenica Vittoria) il cui servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti viene espletato dalla società d’ambito “Ato 4”, avente sede nella frazione taorminese di Trappitello. Per quella data, infatti, le organizzazioni sindacali Fp-Cgil e Uil-Trasporti hanno proclamato uno sciopero per protestare contro il “solito” problema, avvertito dai circa duecento dipendenti dell’Ato 4, dei ritardi nei pagamenti degli stipendi, e nella fattispecie di quello relativo allo scorso mese di agosto.
In una nota diramata al riguardo, Carmelo Pino e Giacomo Marzullo, segretari provinciali messinesi rispettivamente della Fp-Cgil e della Uil-Trasporti, fanno sapere di «aver già comunicato la decisione al Prefetto ed alla Commissione di Garanzia e che comunque, in ossequio alla normativa vigente ed al contratto collettivo nazionale di lavoro, il giorno fissato per lo sciopero verranno garantiti i servizi essenziali.
«Prima di giungere a questa conclusione – proseguono i sindacalisti – abbiamo tenuto un’apposita riunione, che però ha dato esito negativo in quanto questo stato di incertezza sui pagamenti delle spettanze si verifica mese per mese ormai da troppo ed ingiustificato tempo. I lavoratori dell’Ato 4, pertanto, non sono in grado di programmare minimamente la loro vita personale e familiare; ciò nonostante hanno sempre tenuto un comportamento responsabile e ligio al rispetto delle leggi».
Il problema, in fondo, è sempre quello del “cane che si morde la coda”: per pagare il proprio personale, l’Ato deve introitare le quote dei Comuni che ne fanno parte e che sono quasi tutti morosi.
Intanto, le varie municipalità sino ad oggi rientranti nella competenza dell’Ato 4 (peraltro da tempo in liquidazione così come tutte le altre Ato siciliane) stanno accingendosi a costituire dei consorzi territorialmente più circoscritti, denominati “Aro” (acronimo di “Ambiti di Raccolta Ottimali”), in maniera tale da poter gestire in maniera più efficiente e meno dispendiosa i servizi legati ai rifiuti. E ci sono anche Comuni, come Francavilla di Sicilia, che hanno già deciso di operare “in house”, ossia gestendo il servizio da soli, senza consorziarsi con i centri viciniori.

Rodolfo Amodeo

FOTO: una delle precedenti proteste del personale dell’Ato 4 svoltasi a Roccalumera

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