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Castelmola, si è concluso meeting di bioarchitettura: parola d’ordine “eco-orienntare”

Castelmola, si è concluso meeting di bioarchitettura: parola d’ordine “eco-orienntare”

Eco-orientare le Istituzioni per favorire la sostenibilità ambientale. È il percorso virtuoso in cui da tempo è impegnato l’Istituto nazionale di Bioarchitettura che nei giorni scorsi ha tenuto un meeting nazionale sul tema, a Castelmola, proprio  a ridosso di Taormina, con un focus specifico sulla Sicilia e l’analisi dei diversi sistemi di valutazione ambientali, comparati ad esperienze parallele del panorama italiano.

L’evento, patrocinato dalla Presidenza dell’Assemblea Regionale Siciliana si è svolto in collaborazione con l’Ordine degli Architetti della Provincia di Messina. Un tavolo di confronto dialettico e propositivo tra rappresentanti istituzionali e politici, rappresentanti delle professioni e del mondo universitario, ha offerto l’occasione preziosa per immaginare un pacchetto di possibili soluzioni alla luce anche delle urgenze del dissesto idro-geologico, del risparmio energetico e della tutela attiva del patrimonio territoriale nazionale e regionale.

Il presidente dell’Ars, on. Giovanni Ardizzone, nel suo intervento, apprezzando il valore dell’iniziativa ha rimarcato la sua piena disponibilità a rappresentare in Aula e legislativamente le istanze emerse ai fini di una sostenibilità ambientale che sia sinonimo anche di sviluppo economico e occupazionale.  L’evento ideato e organizzato dall’arch. Anna Carulli, del direttivo nazionale Inbar e responsabile per l’area Sud, insieme alla sezione di Messina guidata dall’arch. Stefano Milioti, ha visto la presenza del delegato nazionale agli Affari istituzionali Inbar e componente del direttivo ing. Carlo Patrizio, il quale ha in questa occasione anche rappresentato il presidente nazionale arch. Giovanni Sasso impossibilitato a partecipare.

Per Carlo Patrizio l’apertura dell’Inbar ad un percorso di significative relazioni istituzionali, sia nel pubblico che nel privato, sta dando forza all’azione di  sensibilizzazione e divulgazione dei valori della bioarchitettura declinandoli in collaborazioni operative che non solo favoriscono nuove opportunità professionali per gli addetti ai lavori ma contribuiscono a creare la rete di una nuova comunità informata e consapevole.

Le complesse problematiche dell’abitare sostenibile devono tendere a conciliare  l’uomo con l’ecosistema in cui vive e di cui è parte; il quadro operativo di piani e progetti teorici e pratici contestuali alle sfide di questi tempi, hanno costituito la cornice dei numerosi interventi a carattere scientifico, culturale e normativo.

Sono tanti i modelli sul campo e possono incrociarsi dando vita a una rete vasta di esperienze frutto delle pratiche e degli errori del passato ma anche delle tante  virtuosità del presente.

Era presente ai lavori l’on. Serena Pellegrino, della Commissione Lavori Pubblici, Territorio e Ambiente della Camera, socio onorario Inbar, che ha presentato la proposta di legge costituzionale  per la modifica all’art. 1 in materia di riconoscimento della bellezza quale elemento costitutivo dell’identità nazionale.

Il prof. Giovanni Campeol, già docente presso lo IUAV di Venezia ha evidenziato come sia necessario invertire la rotta rispetto ai tempi della valutazione ambientale, prevista per legge. “Va fatta prima non dopo i piani o i progetti” ha dichiarato.

In materia di efficientamento energetico puntuale l’intervento del prof. David Fanfani, dell’Università di Firenze che ha parlato di come sia possibile una vera e propria bioregione in transizione che parta dal network dei sistemi energetici locali. Una piccola rivoluzione dal basso per nuove alleanze territoriali finalizzate al risparmio.

È stato poi l’arch. Claudio  Capitanio, vice presidente di iiSBE Italia, a chiarire come la valutazione energetico ambientale debba scorrere lungo un arco che vada dal singolo edificio alla città.

Una sessione intera  è stata dedicata agli studi di diagnosi energetica, alle riqualificazioni in materia e alla fattibilità di sistemi energetici integrati, anche a chilometro zero. In particolare un focus sulla Toscana, i suoi arcipelaghi e quello siciliano delle Eolie, con esperienze di nicchia a confronto. Sono intervenuti gli architetti Paolo Fatticcioni, responsabile area Centro Inbar, Massimiliano  Pardi, Laura Biviano ,Ivan Laquidara ed il geologo Alessando Damiani.

Nella giornata conclusiva una tavola rotonda, coordinata e moderata dal giornalista Gigi Cartagenova, addetto stampa nazionale Inbar, sulle prospettive di sviluppo per la Sicilia partendo da ambiente e territorio, modernamente coniugati, ha visto interloquire, come voci espressive delle diverse realtà, Giuseppe Falzea, presidente della Fondazione Architetti nel Mediterraneo che ha insistito sul valore del riuso e del contenimento del consumo di nuovo suolo, Mimmo Fontana, presidente di Legambiente Sicilia, l’arch.Marcel Pidalà dell’INU, Istituto Nazionale Urbanistica, l’ing. Carlo Patrizio, Inbar, e  l’arch. Giovanni Lazzari, presidente dell’Ordine degli Architetti di Messina e della Consulta Regionale.

Un ringraziamento è stato rivolto al sindaco di Castelmola, Orlando Russo, e all’assessore arch. Eleonora Cacopardo per la calorosa accoglienza. Si è detta pienamente soddisfatta l’arch. Anna Carulli della scelta effettuata dalla dirigenza nazionale dell’Inbar di un incontro di questa valenza nazionale localizzato nella provincia di Messina che fissa,per i risultati raggiunti, al di là del pur importante contesto siciliano, un punto fermo per una serie di appuntamenti di sviluppo di questo modello almeno in tutto il Sud.

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