Violenze in famiglia, troppi episodi -
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Violenze in famiglia, troppi episodi

Violenze in famiglia, troppi episodi

Da troppo tempo ormai la famiglia, fondamento della nostra società, non è più solo ciò che ognuno immagina di migliore e sicuro ci sia ma, molto spesso, si tramuta in incubo e teatro di violenze quotidiane. Solo ieri nelle province di Catania e Messina ben tre sono stati gli interventi che i carabinieri hanno dovuto effettuare per reiterate violenze domestiche. Svariate le modalità di “violenza” riscontrate: dal padre che viene arrestato per maltrattamento e lesioni al figlioletto di 5 anni al marito arrestato sempre per maltrattamento e lesioni alla moglie sino ad arrivare al figlio che aggredisce i genitori e che viene arrestato per maltrattamento, lesioni e tentata estorsione. In ogni episodio non si può non notare come a porre fine alle violenze sia stata la richiesta di aiuto degli altri familiari a testimonianza che questo tipo di reato difficilmente si può accertare se non attraverso una denuncia delle vittime che è quanto mai opportuna e, in molti casi, può salvare la vita.

Faranda Gnao

Faranda Gnao

Nel dettaglio a Catania una donna, 43enne, sfinita per gli anni di vessazioni patite, ieri pomeriggio, dopo l’ennesima violenza subita, che poco prima l’aveva costretta a ricorrere alla cure del pronto soccorso dell’Ospedale Vittorio Emanuele (prognosi di 10 gg.), si è presentata ai Carabinieri per denunciare tutto e porre fine al martirio. I militari, conseguiti gli elementi probatori, hanno immediatamente rintracciato l’uomo sottoponendolo in stato di arresto e rinchiudendolo nel carcere di Catania di piazza Lanza. A Saponara, in provincia di Messina, stanotte i militari hanno tratto in arresto un 36enne messinese (C.P.). L’ultimo episodio di violenza, accorso nella scorsa serata, ha interessato il figlioletto della coppia, di circa 5 anni, il cui semplice rifiuto ad una pietanza della cena ha scatenato l’ira del padre. Fortunatamente l’intervento di alcuni familiari presenti ha consentito di evitare conseguenze ulteriori; nonostante ciò il piccolo è stato trasportato dal 118 per traumi sul viso giudicati guaribili in 10 gg. Gli stessi familiari intervenuti hanno riportato escoriazioni e contusioni alle braccia e sul viso giudicate guaribili in 7 gg. L’episodio, ultimo in ordine di tempo, ma particolarmente violento, ha fatto sì che la madre trovasse la forza per denunciare il fatto. Le testimonianze della stessa, corroborate dalle dichiarazioni dei parenti più stretti, hanno consentito di mettere in luce una situazione di disagio familiare patita dalla coniuge in più occasioni. Soltanto la paura e la violenza patita dal figlio hanno fatto sì che la stessa ponesse fine a tale situazione. Infine a Gioiosa Marea, in provincia di Messina, nel pomeriggio di ieri, una donna contattava i carabinieri chiedendo aiuto. Immediatamente i militari giunti sul posto trovavano la signora con il marito in stato di agitazione, e il figlio Antonio Faranda Gnao (nella foto a sinistra), 36enne, già noto alle forze dell’ordine. I due coniugi riferivano che il soggetto aveva avanzato una cospicua richiesta di denaro minacciando di usare violenza nei loro confronti. Al rifiuto da parte dei due alla consegna di denaro il figlio aggrediva il padre. I militari accompagnavano la vittima presso la locale Guardia Medica per le cure del caso. L’aggressore era già seguito e monitorato dai carabinieri in quanto questa situazione di continue minacce, ingiurie, percosse e richieste di denaro si protraeva da diverso tempo al punto da creare un costante stato d’ansia e paura nella vittima. Scattavano quindi le manette per il figlio.

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