Randazzo, sgominato clan “Ragaglia” VIDEO -
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Randazzo, sgominato clan “Ragaglia” VIDEO

Randazzo, sgominato clan “Ragaglia” VIDEO

Ragaglia Claudio 2014Randazzo stamane si è svegliata incredula, forse, nel capire di essere al centro della cronaca siciliana ma, appena preso coscienza, si sarà sentita sollevata, liberata da una morsa criminale che certamente non poteva non essere nota e mal sopportata. Infatti in nottata e sino alle prime luci dell’alba una vasta operazione condotta dalla Procura della Repubblica di Catania – Direzione Distrettuale Antimafia, e dai carabinieri della compagnia di Randazzo ha “liberato” il paese sgominando il clan dominante dei “Ragaglia” (leggi l’articolo Randazzo, 8 arresti per mafia FOTO).

Un curriculum criminale di tutto rispetto viene addebitato ai 10 uomini legati al clan mafioso dei “Ragaglia”, operante a Randazzo e zone limitrofe e legato alla famiglia catanese dei “Laudani” e che pare avessero un controllo totale delle attività illecite sulla piazza. Otto di loro sono stati rintracciati ed eseguite le misure cautelari (cinque in carcere e tre agli arresti domiciliari) mentre altri 2 uomini sono attualmente irreperibili. L’operazione odierna denominata “Trinacium” non è la prima importante operazione degli ultimi mesi che ha visto quello che veniva definito “un paese tranquillo” divenire epicentro di un sistema criminale (leggi l’articolo Randazzo operazione dei carabinieri: 16 arresti) che non tralascia nessuna attività illecita e che anzi si mostra decisa ad utilizzare tutti i mezzi a disposizione, anche i più violenti, per affermare il proprio ruolo di comando.

Non pochi gli episodi di violenza contestati sopratutto legati all’attività estorsiva e usuraria del clan. In un caso, addirittura, la vittima, in questo caso di usura, un imprenditore, veniva sequestrata, obbligata a salire in auto e, una volta condotta in un casolare, legata, picchiata e minacciata di morte con una pistola. Il tutto sotto la attenta regia del “direttore” ovvero di Claudio Ragaglia (nella foto a sinistra) che, supportato dai fratelli Antonino Salvatore e Michele, si è rivelato particolarmente accorto nell’evitare i controlli delle forze dell’ordine.

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