Il parroco del Duomo di Giarre: io lasciato solo -
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Il parroco del Duomo di Giarre: io lasciato solo

Il parroco del Duomo di Giarre: io lasciato solo

“Sono stato lasciato solo”. È un grido di allarme quello lanciato domenica scorsa dall’arciprete della chiesa Madre don Domenico Massimino. Il parroco durante l’omelia nel giorno della Festa delle Palme ha espresso il proprio plateale rincrescimento per il fermo dei cantieri nel Tempio Sacro che rendono la chiesa inagibile (già in precedenza il parroco aveva lanciato appelli – vedi Duomo Giarre, cantieri sospesi: appello del parroco VIDEO). Proprio nei giorni della Settimana Santa e in vista della Santa Pasqua, la chiesa rimane imprigionata da enormi ponteggi.  I lavori al Duomo di Giarre a causa di una serie di inghippi procedurali, tra cui l’impugnazione, da parte del Commissario dello Stato, del Bilancio regionale, si sono bloccati. Il congelamento dello stanziamento, 1 milione di euro, e quindi la mancata erogazione delle somme all’impresa hanno provocato la piena paralisi. Don Massimino domenica scorsa ha consentito l’accesso ad una moltitudine di fedeli – più numerosi del solito per via della celebrazione della benedizione delle palme – nel piccolo spazio antistante l’altare maggiore del Duomo, unico settore nel quale non ricadono gli imponenti  ponteggi che sorreggono le volte dell’edificio sacro. Una decisione assunta dal parroco nonostante l’Amministrazione comunale, con ordinanza sindacale, avesse concesso alla parrocchia l’utilizzo di piazza Bonadies per la celebrazione, all’aperto, della Messa. Facile immaginare cosa potrebbe accadere per il Venerdì Santo e per Pasqua.

IN CHIESA IL DURO ATTACCO ALLA POLITICA

Domenica scorsa don Massimino, durante l’omelia, ha lamentato con forza lo stato d’indifferenza avvolgente sul mancato completamento dei cantieri nella chiesa Madre. Senza puntare il dito contro una precisa istituzione, don Massimino ha però rimarcato con veemenza il disagio procurato dalla mancata erogazione dei fondi regionali che ha provocato il blocco dei cantieri; l’arciprete si è detto rammaricato per essere rimasto solo. In chiesa non sono mancati, a più riprese, fragorosi applausi segno tangibile di piena condivisione. “La chiesa Madre a piena ragione chiamata Duomo, è la casa della comunità giarrese – ha rimarcato il parroco – punto di confluenza della città nei momenti più significativi e più alti e il cuore non può che addolorarsi nel cominciare la Settimana Santa così, all’insegna del disagio. Fratelli miei – ha detto l’arciprete rivolgendosi ai fedeli – vi chiedo ancora scusa anche se non mi sento colpevole del disagio che stiamo tutti provando e vi invito a mantenere il raccoglimento che già siamo riusciti a realizzare. Impareremo anche da questa esperienza di disagio a vivere da fratelli a fare spazio all’altro”.

LE REAZIONI

Il vice sindaco Salvo Patanè commentando l’omelia del parroco del Duomo dice che, “la politica, in questo caso, non ha colpe, semmai è  stata vittima di un tecnicismo. Molti cittadini sono usciti dalla chiesa convinti che gli Enti locali avessero una qualche responsabilità: occorre maggiore cautela evitando di ingenerare confusione nei fatti e nelle dinamiche conseguenti. L’amministrazione, in particolare, ha fatto la propria parte attraverso ripetute azioni di sollecito. Riguardo, invece, l’apertura del Duomo ai fedeli, in occasione della benedizione delle palme, per questioni di sicurezza sarei stato più sereno se fosse stata utilizzata piazza Bonadies”.

 

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