Chi avrebbe mai detto che la Sicilia sarebbe stata scenario ideale per una storia squisitamente Cyberpunk? E invece è accaduto per mano dello scrittore Mario Cunsolo nel suo nuovo romanzo dal titolo “All’ombra del castello di carte”, ambientato in una megacity siciliana di fine XXI secolo, tra multinazionali e criminalità organizzate che spadroneggiano. Si sentiva proprio il bisogno di una storia dalle tinte sicule che si inoltrasse in generi letterari nuovi, inusuali, a cui i lettori dell’isola non sono abituati. Perché, a pensarci bene, la Sicilia, per la sua storia e peculiarità, si presta benissimo a speculazioni sul futuro che riguardano, soprattutto, l’ordine sociale e politico.
Con l’aumento, però, dei giocatori ecco che una nuova malattia mentale fa la sua comparsa, ovvero il Morbo: l’estremizzazione, o per meglio dire l’evoluzione in peggio, molto peggio, di quella che oggi chiamiamo dipendenza ossessiva, compulsiva, da gioco d’azzardo. Questa nuova malattia mentale del futuro provoca, oltre a una grande dipendenza da gioco, un’errata percezione e valutazione della realtà, inducendo il soggetto giocatore a continue perdite durante una partita, fino al manifestarsi, infine, di una furia omicida contro l’avversario che sta ber batterlo o lo ha battuto definitivamente.
Per le strade di Etna City si aggira l’antieroe per eccellenza, Rino Salvieri, un giocatore cinico e talentuoso che presto dovrà fronteggiare una delle due grandi multinazionali che governano il mondo, ovvero la Yang Corporation, trovandosi invischiato in un orribile piano machiavellico.
All’interno della storia molti altri personaggi sono ben caratterizzati, perfettamente allineati con il mondo distopico e pericoloso che li circonda, mostrando solo tenui sprazzi di umanità, in una pseudo anarchia che ricorda molto il mondo di Ranxerox, fumetto italiano antesignano del Cyberpunk. Il romanzo di Cunsolo strizza, però, l’occhio anche a opere di autori come J. B. Ballard (in cui il corpo è mercificato, puro oggetto di scambio grottesco, surreale) ed a quelle di Philip K. Dick (nel loro concepire la realtà come una possibile finzione, messa in scena da forze o poteri occulti).
Nel calderone di questa prima opera letteraria Cyberpunk ambientata in Sicilia, abbiamo tante commistioni, ispirazioni, suggestioni, alcune manifeste, rese palesi dall’autore, e tante altre ancora da scoprire.