Domani mattina nuova ricognizione tecnica congiunta nella chiesa del Convento indetta dalla Prefettura di Catania. Al centro della visita ispettiva gli accertamenti avviati dalla Soprintendenza sul recente intervento di maquillage dello storico edificio sacro di via Lisi. La visita fa seguito ad una comunicazione con la quale la Soprintendenza di Catania ha chiesto dettagliate notizie al Comune di Giarre riguardo l’anomala cerimonia di riapertura del complesso monumentale, avvenuta il 16 febbraio scorso. Una presa di posizione assunta dalla Soprintendenza dopo avere appreso dai media “di lavori eseguiti nella chiesa, tra cui il rifacimento del portone, tinteggiatura interna, impianto di illuminazione, senza la preventiva autorizzazione della Soprintendenza”. Sullo sfondo il ruolo del parroco del Duomo Antonino Russo e che, si apprende, per le sue “manovre” avrebbe messo in imbarazzo il Vescovo di Acireale Raspanti che, ad oggi, sulla vicenda non ha ancora assunto una precisa posizione. Per ora.
La chiesa del Convento con buona pace del parroco è – come rimarcato dalla stessa Soprintendenza – “sottoposta a vincolo monumentale e pertanto gli interventi dovevano essere preventivamente autorizzati, nonché eseguiti, da impresa specializzata in restauro e seguiti da un architetto”.
Il Comune, per mezzo dell’Ufficio tecnico, ha riscontrato la nota nei termini assegnati, precisando che “non sarebbero state rinvenute richieste di autorizzazioni”.
Da qui l’urgente ricognizione voluta dalla Prefettura di Catania (la chiesa appartiene al Fec), che è servita ai due funzionari della Soprintendenza a verificare il tipo di lavori eseguiti nel tempio sacro, documentandoli attraverso foto e video. Resta poi la domanda centrale: chi ha aperto la
Mario Previtera