Giarre, l’Ula Claai propone al Comune un Patto per il lavoro

Un Patto per il lavoro – da sottoporre all’amministrazione comunale giarrese -attraverso il quale rilanciare l’economia, contrastando il tasso di disoccupazione giovanile che vede la Sicilia ai primissimi posti tra le Regioni in Europa. In questo quadro, l’artigianato rappresenta oggi uno dei terreni e dei contesti più appropriati per cogliere la direzione per costruire, vedere la luce in fondo al tunnel fornendo una risposta adeguata alla ricerca del nostro posto nella competizione nazionale, internazionale. Il lavoro artigiano costituisce uno dei pochi aspetti per cui, nonostante la crisi, la categoria resiste, anche meglio di tante altre categorie. Dall’analisi storica dei dati consolidati su vari report emerge che in Sicilia, sulla base anche degli ultimi dati Istat, le micro e piccole imprese con meno di 20 addetti sono abbondantemente oltre le 200 mila e rappresentano il 99 per cento delle imprese presenti sul territorio.

Queste coinvolgono il 75 per cento degli occupati della regione e nel nostro Paese continua a rappresentare una meta unica per imprese, giovani talenti del design.

Secondo l’Ula Claai di Giarre Il mondo imprenditoriale attende che l’Ente comunale ripristini gli investimenti sotto le più varie forme per creare lavoro e dare nuova fiducia e, in questo quadro si inserisce la richiesta di un tavolo tecnico che affronti su basi reali tutte le criticità cui le attività imprenditoriali che operano sul territorio sono sottoposte.

Diego Bonaccorso, da lunghi anni alla guida del comparto artigianale, in più occasioni, ha rappresentato le difficoltà economiche, sociali e culturali che, inevitabilmente, si riflettono pesantemente anche sul comparto artigianale giarrese. E che con l’emergenza Covid si sono acuite.  Da qui la necessità di favorire l’aggregazione temporanea di piccole imprese per ampliare i margini di attività delle aziende e, contestualmente, del ruolo centrale della formazione al lavoro per le giovani generazioni.

“Un patto del lavoro da sottoporre all’Ente comunale – rimarca Bonaccorso – che si fonda su alcuni punti imprescindibili, con la sinergia di tutti gli attori: la piena affermazione della legalità in ogni ambito e in particolare in ogni relazione di lavoro; la capacità di stimolare investimenti che, migliorando la qualità della vita collettiva, generino nuove occasioni di occupazione;  stimolare l’azione di riordino istituzionale, efficientamento organizzativo e semplificazione normativa avviata dalla Regione, ma estesa all’intero assetto istituzionale presente nell’ambito regionale. In linea generale – soggiunge Bonaccorso – tali azioni hanno come obiettivo anche quello di rendere appetibile, interessante, e remunerativo per le imprese ma soprattutto per i giovani trovando nel mondo artigiano il loro futuro economico sociale e lavorativi certo su tutto questo anche la regione deve fare la sua parte sostenendo il patto per il lavoro proposto dall’Ula Claai di Giarre”.

Dunque un Patto da intendersi come proposta di sviluppo che si fonda sul  consolidamento di un metodo di definizione e attuazione delle politiche pubbliche centrate sulla condivisione delle scelte strategiche e sull’integrazione dei fondi regionali, nazionali ed europei;  su un sistema di welfare come leva per creare buona e nuova occupazione, ridurre le disuguaglianze e migliorare la coesione sociale. Nella consapevolezza che il comparto artigianale a Giarre rappresenta il fulcro dell’economia. All’amministrazione si propone l’istituzione di un tavolo tecnico attraverso il quale affrontare su basi reali tutte le criticità cui le attività imprenditoriali sono sottoposte sul nostro territorio, in piena emergenza Covid.