Ripetitore GSM: perché in Italia ha tanto successo

Se un’indagine di mercato appurasse quanti italiani possiedono un ripetitore gsm, i dati che se ne ricaverebbero desterebbero più di un moto di stupore. Consultando i volumi di traffico dei principali rivenditori online di tali dispositivi – come, ad esempio, MyAmplifiers –, infatti, ci si accorge come essi siano estremamente ricercati in Italia. Molto di più, ad esempio, rispetto a Paesi europei tecnologicamente più avanzati (soprattutto per ciò che concerne le telecomunicazioni), come la Germania o il Regno Unito. A cosa di deve tale successo, e come è maturato?

Innanzitutto facciamo chiarezza sulla natura del dispositivo in questione, dal momento che non sono pochi coloro che sono tuttora convinti che un ripetitore GSM sia un generatore di segnali elettromagnetici in grado di essere intercettati da apparecchi di telefonia mobile. Per essere più precisi, un ripetitore GSM è un rigeneratore, nella duplice accezione del termine. Ovvero, se da un lato esso è un dispositivo in grado di riemettere segnali preesistenti (che lui stesso intercetta, per quanto deboli possano essere), dall’altro è capace di rigenerarli nel senso di potenziarli, in modo tale da essere ricevibili con una qualità ottimale anche in situazioni di potenza del segnale bassa. Non a caso, i ripetitori GSM sono degli apparecchi utili soprattutto in quelle aree in cui il segnale telefonico arriva con difficoltà, ad esempio in alta montagna o in zone difficilmente raggiungibili, situate a una certa distanza dal ripetitore più vicino.

Le ragioni della rapida e relativamente capillare diffusione di tali dispositivi in Italia sono almeno due. La prima è da rintracciare nella disomogeneità della distribuzione della rete di telefonia mobile sul territorio italiano. In altre parole, non tutte le aree della penisola sono adeguatamente coperte da un numero sufficiente di ripetitori, e ciò rende difficoltosa la ricezione del segnale in alcune zone. Ciò avviene soprattutto nelle isole: non tanto in Sicilia o in Sardegna, dove al contrario la ricezione è generalmente buona, quanto nelle isole minori.

La seconda ragione risiede nella conformazione del territorio italiano, con due catene montuose che lo attraversano, sia longitudinalmente che latitudinalmente, delle coste particolarmente frastagliate e una distribuzione fortemente disomogenea dei centri abitati. Come già accennato, sono soprattutto le zone di montagna a risentire di una scarsa ricezione del segnale, anche in ragione di una legittima volontà di preservare il paesaggio naturale di tali luoghi, limitando dunque le installazioni di manufatti architettonici particolarmente vistosi e ingombranti (come possono essere, appunto, i tralicci dei ripetitori). In questi casi, un ripetitore GSM casalingo si rivela non solo un semplice coadiuvante, ma uno strumento indispensabile per connettere in maniera adeguata le comunità montane al resto del paese.

Il precipitato di questa diffusione di tali dispositivi è soprattutto un contenimento dei prezzi: detto in altri termini, acquistare un ripetitore GSM in Italia conviene più che in altri Paesi. Sarà forse questo il terzo segreto del successo di questi apparecchi?