Francavilla di Sicilia: “L’altra faccia della realtà” osservata da Maria Cristina Angioletti

Felice esordio letterario per la giovane scrittrice del Comune dell’Alcantara, autrice di un romanzo avvincente e profondo al contempo, ambientato a Messina nei primi del Novecento. Protagonisti quattro personaggi dalle anime tormentate, le cui storie si intrecciano per poi approdare ad un finale tragico. Diversi gli spunti di riflessione

Un avvincente e significativo romanzo segna il felice esordio editoriale della giovane scrittrice francavillese Maria Cristina Angioletti, mamma di due bambini, educatrice professionale ed assistente alla comunicazione.

L’autrice ha sempre mostrato una spiccata inclinazione per la scrittura, che da ragazza le ha fatto meritare la vittoria in diversi concorsi letterari. Adesso, con “L’altra faccia della realtà” (edito per i tipi della “Albatros” di Roma), Maria Cristina Angioletti ha coronato il suo sogno, che lei, utilizzando un’espressione pronunciata da uno dei personaggi del suo libro, ama definire «uno di quei meravigliosi desideri rinchiusi fra le pieghe dell’anima».

Maria Cristina Angioletti durante la presentazione del suo romanzo a Palazzo Cagnone

Il romanzo è ambientato a Messina nel 1908, ossia l'”annus horribilis” che vide la Città dello Stretto completamente devastata da un catastrofico terremoto. Protagonisti sono una giovane costretta a sposarsi, un giovane prete, una donna rinchiusa in un manicomio perché riesce a vedere il futuro ed un’altra che parla con i morti. Si tratta di quattro personaggi dalle anime tormentate in cerca di pace e le cui storie si intrecciano per poi approdare ad un finale tragico. L’autrice racconta quindi di sogni di felicità infranti da rigide regole familiari, di amori impossibili e di doni speciali che mettono in discussione la normalità della vita. Tutto ciò tra giardini incontaminati, aule scolastiche, manicomi e mura domestiche.

Come spiega la Angioletti, che ha ufficialmente presentato la sua “creatura” nelle sere scorse a Francavilla di Sicilia nei locali di Palazzo Cagnone (prima che l’emergenza del Coronavirus vietasse le pubbliche manifestazioni), «in ciò che ho scritto parto dall’assunto che la vita è determinata in massima parte dal destino, ma che ognuno di noi, ciò nonostante, può in qualche modo gestirla e condurla dove si desidera. Da una parte, dunque, c’è un qualcosa che non dipende da noi, ma dall’altra c’è anche un qualcosa di cui disponiamo, ossia il cosiddetto “libero arbitrio”. Ma con questo romanzo ho voluto offrire anche degli altri spunti di riflessione. Come la ricerca disperata di minuscoli attimi di felicità, quella felicità beffarda che ci illude per poi mostrarci il suo lato peggiore, ricordandoci che è solo di passaggio. E poi il tema dell’amore, che è il nostro più grande limite perché ci illudiamo che sia la risposta ad ogni nostro perché, mentre è solo un rimedio alla nostra paura della solitudine».

La sala di Palazzo Cagnone durante la presentazione ufficiale del libro di Maria Cristina Angioletti

Con “L’altra faccia della realtà”, dunque, Maria Cristina Angioletti si rivela una scrittrice di razza, così come nella tradizione della grande letteratura: quanto da lei narrato non è solo una trama avvincente, ma anche un modo per riflettere su delle fondamentali questioni esistenziali dell’essere umano.

«Ho sempre amato scrivere sin da quando ero bambina – dichiara l’autrice francavillese –, per cui aver visto “materializzarsi” questo mio primo libro, cui spero possano seguirne altri, è per me un sogno che si è realizzato. E si sarebbe realizzato al di là dei risultati di vendita, che però mi stanno riservando anch’esse delle piacevoli sorprese: “L’altra faccia della realtà” viene acquistato sulle principali piattaforme online, su alcune delle quali, a poche settimane dalla sua uscita, il libro è già alla seconda ristampa».

Rodolfo Amodeo

 

FOTO PRINCIPALE: la scrittrice Maria Cristina Angioletti ed un’immagine d’epoca della città di Messina, in cui è ambientato il suo romanzo