“Una delle caratteristiche della città e parte della sua storia, sono un patrimonio di ricordi che sono scritti su quei marmi sottoposti ad ingiustificato degrado derivato da altrettanta incomprensibile incuria.
Quelle pietre sono state scolpite e lavorate a testimoniare l’indissolubile legame con i nostri cari e lo stato attuale del cimitero del comune di Giarre ne è la testimonianza.
La dignità di quel luogo vuole rappresentare un armonioso raccordo tra presente e passato, tra dolore e speranza, la dolce sensazione di un interiore dialogo tra la nostra coscienza ed i valori che restano immutabili nel tempo .
In poche parole, quel sentimento romantico della morte e quello delle illusioni che ci permettono di sopravvivere.
Lo stato del cimitero della città di Giarre è eloquente, i campi di sepoltura caratterizzati da fatiscenze diffuse, la spazzatura che sovrasta le entrate , il previsto ascensore mai entrato in funzione, e a suo tempo è stato murato anche lui, come le salme che riposano nell’ edificio del cimitero, nel totale silenzio di chi invece fa finta di non sapere.
Come potrebbe definirsi sacro quel luogo così trascurato?
A chi imputare tale negligenza, a chi la responsabilità della profanazione del sentimento della eloquenza silenziosa ed intima?
In un cimitero non lontano, all’ingresso vi è riportata la epigrafe “questa soglia divide due mondi, la pietà li unisce” nel caso del cimitero di Giarre non si capisce ove sia la soglia. Ci si ricorda solo nell’imminente avvicinarsi della ricorrenza dei defunti per la pulizia e la scerbatura?
Forse il degrado di questo luogo simboleggia il degrado intellettuale di chi amministra? Voglio solo pensare ad una impossibilità di mezzi, di risorse, diversamente il nichilismo sarebbe la triste realtà.
Fummo come Voi sarete come Noi, così vi era scritto all’ingresso, di alcuni cimiteri, ma ora il caotico assemblaggio di loculi e le rovine delle tombe ci terrorizza più della morte.
Tale mia attenzione non ha alcun senso speculativo, ( o politico) ma solo gesto di evidenza per un luogo ove riposano i resti di alcuni miei cari affetti, auspico un maggiore interesse e la attuazione di intereventi idonei alla riqualificazione di quel luogo Sacro, prima che il disprezzo si impadronisca del mio pensiero.
Tutto quanto sopra esposto è lo spettacolo che noi famigliari mercoledì 8 gennaio scorso, ci siamo trovati entrando nel cimitero di Giarre, il tutto è solo vergognoso, indecoroso e pietoso agli occhi dei visitatori che si recano in questo luogo sacro”.