Estorsione, autoriciclaggio e truffe consumate e tentate ai danni di asili nido e case di riposo di tutta Italia: sono le accuse, a vario titolo, nei confronti di 16 persone coinvolte in un’inchiesta coordinata dalla Procura della Repubblica di Potenza.
Stamani nelle province di Torino e Catania i Carabinieri del Comando provinciale del capoluogo lucano stanno eseguendo le misure cautelari emesse nei loro confronti.
Le indagini hanno permesso di scoprire che i responsabili di asili nido e case di riposo «erano indotti a versare denaro su più carte di credito, intestate ad ignoti, con la minaccia che, in caso contrario – è specificato in un comunicato diffuso dal Comando provinciale di Potenza dei Carabinieri – non avrebbero più ricevuto contributi regionali o ministeriali».
Le indagini sono cominciate dopo la denuncia presentata, dopo aver subito due estorsioni, dalla rappresentante legale di una scuola paritaria dell’infanzia di Oppido Lucano (Potenza). In totale – secondo quanto ricostruito dagli investigatori – sono state cinque le estorsioni consumate e 132 quelle tentate dai componenti dell’associazione a delinquere.
Le persone coinvolte nell’inchiesta – catanesi, residenti a Torino, e piemontesi ‘spesso legati fra loro da vincoli di parentela’ – contattavano i rappresentanti legali di enti religiosi e cooperative socio-assistenziali, fingendosi dirigenti ministeriali e regionali e facendo credere che c’erano stati degli errori nelle assegnazioni dei fondi e quindi un’indebita percezione ai danni di un altro ente.
Gli indagati chiedevano poi di effettuare un bonifico di 2.490 euro su un conto corrente postale, corrispondente invece a una Poste Pay Evolution intestata a uno di loro: 2.500 euro è il limite massimo di prelievo da sportello per questo tipo di carte.
La minaccia era che, in caso di mancato e immediato pagamento, sarebbero stati bloccati gli altri fondi: ottenuto il versamento, da Torino, due persone – promotori, secondo gli investigatori, dell’associazione a delinquere – contattavano i loro familiari che, a Catania, andavano a prelevare il denaro estorto, ne trattenevano una percentuale (tra il 20 e il 25%) e poi trasferivano la restante parte su altre poste pay intestate a ulteriori familiari e complici residenti nel capoluogo piemontese.
Sono destinatari dicustodia cautelare in carcere:
Sono stati ristretti agli arresti domiciliari:
Sono destinatarie di obbligo di presentazione quotidiana alla p.g.:
Sono destinatari di obbligo di presentazione alla p.g.: