Graniti e le sue scuole: botta e risposta tra i consiglieri dell’opposizione ed il sindaco

Gli esponenti della minoranza plaudono all’esito della recente consultazione sulla democrazia partecipata, che ha destinato i relativi fondi ad interventi nel settore della pubblica istruzione attesi da tempo. Ma il primo cittadino Paolino Lo Giudice non ci sta ad essere accusato di aver trascurato l’immobile che ospita le locali scolaresche

In occasione della recente consultazione popolare per la “Democrazia Partecipata” (o “Partecipativa”), che consente ai cittadini di scegliere e votare un intervento cui destinare il due per cento dei finanziamenti regionali annualmente ricevuti dal proprio Comune, a Graniti gli abitanti del luogo hanno deciso di destinare tali somme al miglioramento dell’edificio che ospita le classi delle scuole materne, elementari e medie. Tale scelta è stata accolta molto favorevolmente dai consiglieri comunali granitesi dell’opposizione, capitanati dalla capogruppo Maria Angela Tomarchio, la quale ha diramato un’apposita nota al riguardo.

La porta di un’aula “rattoppata”

«Per fortuna – ha scritto la Tomarchio a nome del proprio gruppo politico – che la Regione Siciliana ha previsto questo sistema di democrazia partecipata altrimenti, se fosse stato per il Comune, il nostro edificio scolastico sarebbe continuato a rimanere nel dimenticatoio, nonostante i suoi tanti problemi che da anni segnaliamo. Tanto per essere sintetici, l’immobile che ospita le varie classi dell’Infanzia, della Primaria e della Secondaria è sprovvisto di linea telefonica, è servito da una caldaia fatiscente cui l’Amministrazione Comunale fornisce il gasolio in maniera non continuativa, le porte (compreso il portone d’ingresso) si mostrano rattoppate e la sala multimediale è invasa e rovinata dall’umidità. Il paradosso è che la nostra Amministrazione Comunale ha “regalato” l’unica parte nuova di tale immobile ad un’associazione privata affinché venga aperto in essa un asilo nido. Auspichiamo, comunque, che utilizzando i fondi della democrazia partecipata qualcosa possa finalmente cambiare in meglio, così come chiaramente indicato dai nostri concittadini».

L’umidità nell’aula multimediale

Il primo cittadino granitese Paolino Lo Giudice, dal canto suo, respinge le accuse mossegli dai suoi avversari in merito al mancato interessamento per le sorti dell’edificio scolastico. «Bisognerebbe innanzi tutto sapere – dichiara il sindaco – che in questi anni noi amministratori comunali siamo più volte intervenuti, spesso di tasca nostra, per riparare in qualche modo le porte delle aule e dei vari spazi didattici, evidentemente non di buona fattura e, sicuramente, “vittime” della vivacità di alcuni alunni. Per quanto concerne il non funzionante collegamento telefonico alla rete fissa, esso è dovuto al cambio di gestore che abbiamo effettuato tempo addietro per i vari uffici comunali e che ha comportato l’involontaria esclusione di qualche numero. In ogni caso, ciò non dovrebbe assolutamente costituire un problema in quanto, oggi come oggi, il telefono fisso non è più indispensabile come una volta perché tra i cellulari con chiamate gratuite ed i vari servizi ormai alla portata di tutti (Messenger, Whatsapp, ecc.) è possibile comunicare agevolmente, ed anzi più comodamente, anche senza il tradizionale apparecchio telefonico. Impiegando i fondi della democrazia partecipata contiamo comunque di risolvere tutti i suddetti problemi, ma considereremo prioritario rimettere perfettamente in funzione l’impianto di riscaldamento. Vorrei infine sottolineare che abbiamo ritenuto importante dotare la nostra comunità di un servizio di asilo nido, che potrà sicuramente tornare utile ad alcuni nostri concittadini. E si sappia che quella associazione cui abbiamo affidato tale servizio ha provveduto, con proprie risorse e con proprio personale, a rendere pienamente agibile e fruibile l’ala del nostro edificio scolastico in cui essa andrà ad operare».

Rodolfo Amodeo

 

FOTO PRINCIPALE: il plesso scolastico di Graniti e, nei riquadri, la capogruppo d’opposizione Maria Angela Tomarchio ed il sindaco Paolino Lo Giudice