Giardini Naxos: il “de profundis” del Calcio nella prima colonia greca di Sicilia

Il sindaco Nello Lo Turco, rispondendo all’appello lanciato nei giorni scorsi da Salvatore Siligato per la messa in sicurezza del campo sportivo di contrada Calcarone onde evitare le partite a porte chiuse, ha rivelato ufficialmente che le squadre locali hanno dovuto rinunciare all’iscrizione ai prossimi campionati a causa delle leggi restrittive degli ultimi anni, che impediscono al Comune di poterle sostenere finanziariamente

Altro che dover giocare a porte chiuse! Per l’imminente nuovo campionato di Calcio c’è il serio rischio che nel campo sportivo di Giardini Naxos non si giochi affatto. Lo si evince a chiare lettere dalla risposta scritta che il sindaco della prima colonia greca di Sicilia, Nello Lo Turco, ha inviato a Salvatore Siligato, rappresentante del locale gruppo politico “Sveglia Giardini”, il quale nei giorni scorsi aveva lanciato un accorato appello affinché venisse al più presto resa pienamente agibile la tribuna dell’impianto di contrada Calcarone in maniera tale da permettere al pubblico giardinese di poter assistere alle partite in casa della propria squadra, cosa che non è stata consentita nello scorso girone di ritorno del campionato di Promozione proprio per l’inagibilità del suddetto spalto.

Come scrive il sindaco Lo Turco, «in questi anni abbiamo partecipato a diversi bandi per la messa in sicurezza del nostro campo sportivo (ma anche per il rifacimento del suo impianto di illuminazione, per ricoprire il terreno di gioco di erba sintetica, ecc.). Purtroppo, però, ci manca un requisito per ottenere un buon punteggio, ossia il cofinanziamento da parte del Comune. Il nostro ente, infatti, è in regime di riequilibrio finanziario e, come tale, non può permettersi di indebitarsi.

«Apprendo intanto della rinuncia di due società locali ai prossimi campionati. La cosa mi addolora moltissimo in quanto il sottoscritto negli anni giovanili ha giocato a Calcio a discreti livelli, così come pure il vicesindaco Carmelo Giardina. E successivamente ho anche avuto l’onore di essere il presidente della squadra cittadina più importante.

«La verità è che sino ad una ventina di anni fa i Comuni erano i principali sponsor delle rispettive squadre, alle quali venivano erogati contributi economici sostanziosi. Ma un articolo mai abrogato di una legge finanziaria dei tempi del Governo Prodi ha fatto divieto ai Comuni di elargire questo tipo di contributi.

«A questa si aggiunge un’ulteriore norma restrittiva introdotta circa cinque anni fa, ossia l’obbligo per chi utilizza un bene pubblico (nella fattispecie il campo sportivo) di versare all’ente titolare (in questo caso al Comune di Giardini Naxos) una somma per questo utilizzo. Personalmente ritengo ingiusto tutto ciò: potrei capire che si faccia pagare qualcosa ad una società che svolge attività di Scuola Calcio e che, quindi, incassa i soldi delle quote d’iscrizione degli allievi, ma non alle società che svolgono solo attività agonistica e che, anzi, andrebbero incentivate se si considera che avvicinano i giovani allo sport allontanandoli da svaghi che potrebbero rivelarsi pericolosi. In questi anni comunque, pur attirandoci i rilievi critici della Corte dei Conti, non abbiamo fatto pagare nulla (addirittura nemmeno i consumi dell’acqua e dell’energia elettrica) alle società che hanno utilizzato il campo sportivo di contrada Calcarone.

«Ho ritenuto doveroso sottolineare tutto ciò – conclude il primo cittadino di Giardini Naxos – perché non accettiamo accuse di menefreghismo verso lo sport, che la mia Amministrazione Comunale, nei limiti del possibile, ha sempre sostenuto».

Rodolfo Amodeo

 

FOTO PRINCIPALE: il campo sportivo comunale di contrada Calcarone e nei riquadri (da sinistra) il sindaco Nello Lo Turco ed il rappresentante del gruppo politico “Sveglia Giardini” Salvatore Siligato