La bomba su rimborsi e gettoni è stata innescata dall’ex presidente del Consiglio Raffaele Musumeci e rischia di provocare un terremoto politico. Gran parte dei consiglieri comunali sono a rischio decadenza. La vicenda trae origine dalla nota con autodenuncia dell’ex presidente del consiglio Raffaele Musumeci trasmessa al sindaco e ai revisori con la quale, relativamente alla corresponsione dei gettoni, “l’ufficio competente sarebbe incorso in ulteriori irregolarità, in quanto ha proceduto alla liquidazione e al pagamento del gettone di presenza per la partecipazione delle sedute delle commissioni consiliari, anche a favore dei capigruppo e ai delegati in sostituzione dei capigruppo, per la presenza alle sedute delle commissioni consiliari di cui non sono componenti”. Secondo l’ex presidente del Consiglio Musumeci tale erogazione si pone “in aperto contrasto con le vigenti disposizioni di legge”. E la nota di Musumeci ha immediatamente terremotato la politica giarrese.
Con prospettive poco concilianti per i consiglieri comunali che rischiano la decadenza nel caso in cui non dovessero pagare per tempo le somme indebitamente percepite. Sembra quasi scontato che gli Enti locali confermino la tesi di Musumeci e a questo punto per l’amministrazione D’Anna sarebbero guai seri. La piena paralisi del Consiglio. Tra gettoni sospesi e la prospettiva di restituire somme ingenti.
Stando alla ricostruzione contabile dell’ex presidente del Consiglio Musumeci, “diversi capigruppo dovrebbero restituire il 60% dei gettoni percepiti”. Una media di 18 mila euro per ciascun consigliere coinvolto, nell’arco temporale tra il 2013 e il 2019. Complessivamente circa 350 mila euro da restituire, al netto dei rimborsi errati non ancora conteggiati.