Agenti del Commissariato Borgo Ognina, con l’ausilio di personale della Polizia Provinciale, hanno operato una serie di controlli per il contrasto del reato di sfruttamento della prostituzione.
Inutile dire che gli agenti, all’accesso ai locali, si sono trovati dinnanzi a situazioni che hanno lasciato ben pochi dubbi su quanto accadeva in quei locali, ma la situazione più delicata è stata riscontrata allorquando, tra le “lavoratrici” è stata identificata una donna – asseritamente una studentessa – che, oltre ad essere già madre di un bambino, “esercitava” in avanzato stato di gravidanza, peraltro a rischio.
Il tutto per la misera somma di 10 euro a prestazione, a fronte degli 80 richiesti dagli sfruttatori: da qui l’ulteriore denuncia, scattata nei confronti dei due, per il reato di sfruttamento dello stato di bisogno dei lavoratori. Il locale e i proventi dell’illecita attività sono stati sequestrati penalmente.