Castiglione di Sicilia: «Si intervenga sulla strada di contrada Guarino»

Il Comitato “Strade Sicure”, guidato dal presidente Giovanni Di Dio, ha chiesto al sindaco Antonio Camarda di inserire il rifacimento del manto dell’arteria, ricadente nella frazione di Verzella, nella consultazione popolare per l’impiego dei fondi della Democrazia Partecipata

Castiglione di Sicilia è sicuramente uno dei Comuni a più alto tasso di “democrazia” in quanto da alcuni mesi può contare su diversi comitati spontanei costituiti dai cittadini per confrontarsi con gli amministratori locali sulle varie problematiche del paese etneo.

Tutti questi comitati hanno come “anima” il vulcanico insegnante Giovanni Di Dio, che ha anche dato vita al Comitato “Strade Sicure”, di cui è il presidente. In tale organismo Di Dio è affiancato dal vicepresidente Franco Mercia, dal segretario Francesco Papotto, dal tesoriere Concetto Vecchio e dal consigliere e revisore Antonino Damico.

Nei giorni scorsi il Comitato “Strade Sicure” ha protocollato al municipio castiglionese una richiesta scritta indirizzata al sindaco Antonio Camarda ed avente ad oggetto il rifacimento del manto stradale dell’arteria ricadente in contrada Guarino, nel territorio della frazione di Verzella, ed esattamente nei pressi del bivio che conduce nel vicino Comune di Mojo Alcantara.

Si vuole, in pratica, che l’intervento su detta arteria venga inserito nel bando della cosiddetta “Democrazia Partecipata”(o “Partecipativa”), ossia lo strumento fornito ai cittadini per poter democraticamente decidere, attraverso un’apposita consultazione popolare, di destinare ad una determinata finalità almeno il due per cento delle somme assegnate annualmente dalla Regione Siciliana al proprio Comune.

«Abbiamo avanzato tale richiesta – spiega il presidente del Comitato “Strade Sicure”, Giovanni Di Dio (nel riquadro su una foto del centro abitato di Verzella)perché la strada in questione è attualmente pressoché impercorribile a causa delle erbacce che ne invadono la carreggiata e delle numerose buche, che mettono a repentaglio la sicurezza degli automobilisti, specie nel tratto iniziale lungo circa cinquecento metri».

Rodolfo Amodeo