Giardini Naxos: arrestati in Serbia i responsabili del delitto Muscolino

Nel 2005 si introdussero nell’abitazione del giovane imprenditore, il quale perse la vita a seguito del conflitto a fuoco che ne scaturì. Adesso il politico e sindacalista Giuseppe Russo chiede che il primo cittadino giardinese, Nello Lo Turco, invochi l’estradizione in Italia dei cinque autori del crimine affinché possano essere condannati all’ergastolo

Sono stati tutti assicurati alla giustizia i componenti della banda criminale che nella notte del 12 settembre del 2005 si resero responsabili dell’uccisione di Pancrazio Muscolino, giovane operatore commerciale di Giardini Naxos, a seguito di una rapina nella sua villa di Taormina.

Dopo il delitto le forze dell’ordine italiane catturarono tre componenti della banda, mentre gli altri cinque riuscirono a fuggire ed a rimanere in libertà sino a qualche giorno addietro, quando la polizia serba ha arrestato Zeljko, Slavoljub, Slavisa, Milovan Dimitrijevic (evidentemente imparentati tra loro perché tutti con lo stesso cognome) e Zarko Fetovski, artefici di rapine, furti e reati vari, tra cui quello costato la vita al giardinese Muscolino, che all’epoca del delitto aveva quarantaquattro anni ed era titolare del frequentatissimo supermercato “Sigma” di Giardini Naxos.

Quei banditi, che avevano allora la loro base in un campo nomadi in provincia di Agrigento (in contrada Gasena), si introdussero intorno alle ore 3,30 della notte nella villa taorminese di Muscolino, in contrada Chianchitta, scavalcando la recinzione della vicina stazione di servizio. Loro intento era quello di impossessarsi di quanto contenuto nella cassaforte di casa.

Muscolino, svegliato nel sonno, venne condotto nella parte della sua abitazione dove c’erano due armadi corazzati, contenenti gioielli ed armi, ed obbligato dai malviventi ad aprirli. L’uomo riuscì ad afferrare una delle sue pistole ed a sparare, fino a quando non venne centrato da un colpo “calibro 9” esploso da uno dei malviventi.

Il corpo di Muscolino venne trovato in slip e maglietta sul letto nella stanza di uno dei figli, dove i familiari l’avevano adagiato per tentare di rianimarlo.

Nel corso del conflitto a fuoco morì anche un giovane nordafricano componente della banda (il cui corpo fu poi rinvenuto dalla Polizia sulla spiaggia del Comune messinese di Villafranca Tirrena) e rimase ferito uno dei tre figli di Muscolino.

A carico dei cinque criminali (peraltro già in Italia condannati in contumacia all’ergastolo nel 2006, ma poi ritornati a delinquere nel loro Paese d’origine sotto falsi nomi) il procuratore di Valjevo ha disposto un processo che si svolgerà in Serbia, nel corso del quale si terrà conto della corposa documentazione inviata dalle autorità italiane e delle deposizioni dei testimoni, tra cui quella del figlio di Pancrazio Muscolino, Gaetano, che nella sanguinosa rapina di quattordici anni fa restò ferito.

Sulla notizia del recente arresto dei carnefici di Pancrazio Muscolino è intervenuto Giuseppe Russo, noto politico, sindacalista ed operatore culturale di Giardini Naxos, legato da fraterna amicizia al compianto imprenditore e da una frequentazione pressoché quotidiana essendo il centro commerciale della vittima ubicato dirimpetto all’ufficio-segreteria di Russo.

«In qualità di presidente della locale associazione culturale “Tradizione, Ambiente e Turismo” – ha dichiarato Giuseppe Russo – ho chiesto ufficialmente al sindaco di Giardini Naxos, Nello Lo Turco, di impegnarsi attivamente per invocare l’estradizione in Italia dei carnefici di questo benemerito giovane imprenditore nostro concittadino, che con il suo lavoro, partendo quasi da zero, era riuscito a creare un’importante realtà economica ed occupazionale per il nostro territorio. In Serbia, infatti, non è prevista la pena dell’ergastolo, mentre invece sarebbe giusto che questi criminali passassero tutto il resto della loro vita nelle nostre patrie galere, anche come monito per tutti coloro i quali vengono in Italia con l’intento di delinquere».

Rodolfo Amodeo

 

FOTO: Pancrazio Muscolino (nel riquadro) ed il suo centro commerciale in contrada Chianchitta a Giardini Naxos