La Suprema Corte di Cassazione, al termine di una lunga camera di consiglio, ha confermato la tesi della volontarietà dell’omicidio di Roberto Grasso, 26 anni, ucciso con quattro colpi di pistola, nella notte tra il 25 e il 26 aprile del 2013, all’interno di una podere agricolo di Puntalazzo di Mascali, condannando a 14 anni e quattro mesi di carcere per omicidio volontario, il pensionato mascalese Giuseppe Caruso, 74 anni.
La Cassazione ha annullato solo le statuizioni civili, al fine di meglio definire i risarcimenti per le parti civili. Uno dei legali delle parti civili, avv. Lucia Spicuzza, commentando la sentenza ha affermato: “Esprimo soddisfazione avendo trovato conferma, in tutti e tre i gradi di giudizio, l’esclusione della legittima difesa, rivendicando da sempre la premeditazione mai contestata”.