Linguaglossa non si arrende alla criminalità: riaperta la macelleria incendiata a dicembre

Grazie anche alle donazioni finanziarie di numerosi concittadini ed amici, i giovani imprenditori Nino Cavallaro e Gianluca Arcidiacono sono riusciti a riavviare la loro attività commerciale di Via Roma, devastata quattro mesi fa da un attentato. Ieri sera la “reinaugurazione” alla presenza di tanta gente e delle massime autorità locali

I giovani imprenditori Nino Cavallaro e Gianluca Arcidiacono, e più in generale la comunità di Linguaglossa, hanno dato una risposta esemplare ed efficace alla criminalità. Ieri sera, infatti, la macelleria di Cavallaro ed Arcidiacono, incendiata da mani ancora ignote la notte dello scorso 30 dicembre, è stata “reinaugurata” alla presenza del sindaco Salvatore Puglisi, del prete Don Salvatore Blanco e di numerosi cittadini del Comune pedemontano etneo.

In questi quattro e passa mesi i titolari dell’esercizio commerciale, ubicato nella centralissima Via Roma, hanno provveduto a riacquistare gli strumenti di lavoro (banconi, celle frigorifere, ecc.) che erano stati letteralmente devastati da quell’incendio doloso di fine anno, innestato dalla combustione di un fuoristrada “Mitsubishi”, a sua volta introdotto nottetempo all’interno della macelleria col cosiddetto “sistema ariete”, ossia lanciando il veicolo a velocità verso la saracinesca in maniera tale da sfondarla.

Le vittime dell’attentato hanno da ieri sera potuto riavviare la loro attività grazie alla sensibilità di tanti loro concittadini nonché di amici dei Comuni viciniori, che hanno versato dei contributi finanziari volontari su di un apposito conto corrente, ed al supporto dell’Amministrazione Comunale linguaglossese, guidata dal sindaco Salvatore Puglisi, che ha deliberato delle agevolazioni economiche in favore delle imprese che denunciano atti criminali ai loro danni. Un significativo aiuto è venuto inoltre da una cena-spettacolo di beneficenza organizzata nei mesi scorsi da Daniela Cavallaro, sorella di uno dei due imprenditori e molto nota a Linguaglossa e dintorni per i suoi molteplici impegni nel settore dello spettacolo.

«La riapertura della nostra attività – ha dichiarato ieri sera Nino Cavallaro – ci sembra un “sogno”. In realtà siamo usciti fuori da un “incubo”. Per un mese dopo l’attentato non sono più riuscito a frequentare la centralissima zona di Linguaglossa in cui ha sede la nostra attività. E non credevo che saremmo potuti tornare a lavorare come prima. Invece il “miracolo”, nonostante i tanti momenti di scoraggiamento, è avvenuto».

«Io addirittura – ha aggiunto il socio Gianluca Arcidiacono – in questi mesi non ho nemmeno acceso il camino di casa mia a causa della repulsione verso il fuoco derivatami dall’attentato incendiario da noi subito. Il sottoscritto ed il mio socio desideriamo ringraziare i tanti concittadini ed amici, nonché l’Amministrazione Comunale linguaglossese, che ci hanno concretamente aiutato a superare questo momento difficilissimo, non solo dal punto di vista finanziario ma anche psicologico».

Da sinistra: Nino Cavallaro, il sindaco Salvatore Puglisi e Gianluca Arcidiacono durante l’inaugurazione di ieri sera

Dal canto suo, il sindaco Salvatore Puglisi si è dichiarato «fiero di avere dei concittadini che non si sono arresi alle intimidazioni della malavita ma che, anche grazie al sostegno della nostra istituzione comunale, hanno deciso di proseguire quell’attività lavorativa che hanno svolto e sicuramente continueranno a svolgere con tanta passione e competenza al servizio della loro clientela».

Sull’attentato del 30 dicembre scorso alla macelleria di Linguaglossa sono ancora in corso le indagini delle forze dell’ordine, essenzialmente incentrate sull’individuazione dell’autore materiale dell’atto criminoso, ossia quell’uomo, inquadrato dalle telecamere installate in zona, che appare da solo al volante di quel fuoristrada, risultato rubato nel vicino Comune di Piedimonte Etneo ed utilizzato come “miccia”. Sul movente dell’inquietante attentato e sull’eventuale mandante è comunque mistero fitto, anche perché Nino Cavallaro e Gianluca Arcidiacono affermano di non aver mai ricevuto richieste estorsive.

Rodolfo Amodeo

 

FOTO PRINCIPALE: il taglio del nastro con, da sinistra, Nino Cavallaro, il sindaco Salvatore Puglisi, Gianluca Arcidiacono e Padre Salvatore Blanco