Un corposo dossier quello illustrato ieri sera in Consiglio comunale dal presidente della Commissione Finanze Giannunzio Musumeci, che ha fatto il punto sulla drammatica situazione contabile dell’Ente comunale, facendo leva sulle ultime tre delibere recapitate dalla Corte dei conti.
L’ATTACCO DI GIANNUNZIO MUSUMECI “Le conclusioni a cui è pervenuta la Corte – ha detto in Consiglio Musumeci – costituiscono il naturale epilogo dei rilievi contestati negli ultimi anni dal medesimo organismo che già con le ultime due delibere aveva segnalato la gravità della situazione finanziaria dell’Ente, evidenziando l’aumento esponenziale della passività. A cominciare dalla gestione di cassa che, negli ultimi anni, risulta contraddistinta dalla presenza di criticità così gravi e rilevanti da avere compromesso la capacità di garantire i necessari equilibri di bilancio”.
CARDILLO SI CHIUDE IN DIFESA E in un clima che si è poi particolarmente surriscaldato è toccato al consigliere Francesco Cardillo l’arduo compito di ergere il muro della difesa Bonaccorsi, snocciolando dati e riferimenti contabili provenienti dallo studio di via Brancati.
Cardillo in aula, nel corso di un lungo intervento protrattosi per circa mezz’ora, ha riepilogato “i fatti avvenuti nel 2012, con la dichiarazione di pre-dissesto e con l’adozione del piano di riequilibrio, ricordando tra l’altro al consigliere Musumeci che era stato proprio lui a votare entrambi gli atti con i quali si certificava la decozione finanziaria dell’Ente, ed attestare quali erano i debiti, e non invece l’amministrazione Bonaccorsi subentrata nel 2013.
“Nella mia relazione (di ben 9 pagine), in maniera puntuale sono indicati tutti i passaggi amministrativi nel succedersi delle amministrazioni Sodano, Bonaccorsi e D’Anna. Nella stessa relazione ho inteso fare presente che essendoci un giudizio in corso, non è opportuno fare valutazioni di merito, riservandomi di farle in un momento successivo”.
Poi un ultimo sassolino. “Un dato però lo voglio fornire – ha detto Cardillo – proprio per capire la fondatezza delle asserzioni del consigliere Musumeci; pensare che un fondo di accantonamento sia un debito, e non una posta contabile, che vincola il risultato di amministrazione a garanzia dell’esazione di crediti, la dice tutta sulla bontà delle conclusioni alle quali è giunto il presidente Musumeci nella propria relazione peraltro personale e non sposata dalla stessa III commissione”.
SAVOCA IN ATTACCO E nel fuoco incrociato di Musumeci e Cardillo si è poi inserita la consigliera Giusi Savoca che non ha perso occasione di attaccare frontalmente il sindaco, presente ieri in aula, reo di “non avere dichiarato il dissesto già dal suo insediamento provocando solo ulteriori danni alla città. E’ arrivato il momento di accettare quanto accertato dalla Corte dei conti e ripartire da zero, ponendo fine a decenni di oscurantismo”.