La scena è una di quelle che suscita indignazione. Sconcerto. Risentimento per la sciatteria del passato che ha lasciato segni indelebili.
Pignatte a vista, pareti scrostate dall’umidità a causa delle perduranti infiltrazioni presenti sulla copertura per la mancata rimozione della cenere vulcanica. Il settecentesco palazzo della cultura di piazza Macherione, sede di uffici pubblici, assessorati alla Cultura e Sport e Spettacolo, spazi espositivi e museali, ospita anche la prestigiosa sala “Rosario Romeo”, nella quale si organizzano le più importanti manifestazioni istituzionali e che versa in condizioni di estremo degrado.
Alla fine, in assenza di manutenzioni, i danni strutturali sono aumentati a dismisura: le infiltrazioni stanno pesantemente logorando le pareti dell’edificio dove si notano fenditure e scostamenti di enormi porzioni di intonaco. Al primo piano del palazzo il copione è pressochè analogo. La sala “Rosario Romeo” rischia l’inagibilità: sul tetto e sulle pareti squarci provocati dall’umidità rischiano di danneggiare anche gli arredi interni. Già nel recente passato, la prestigiosa sala è stata interdetta al pubblico per via di alcuni allagamenti verificatisi in occasione di intense piogge.
L’assessore ai Servizi Tecnici, Franco Di Rao che ha effettuato in questi giorni un sopralluogo con personale dell’Ufficio tecnico, afferma che è sua “volontà valorizzare l’edificio sfruttando i numerosi locali presenti per realizzare l’archivio centralizzato dell’Ufficio tecnico attualmente dislocato in diverse sedi. Relativamente alle infiltrazioni ritengo che, all’origine delle infiltrazioni, vi sia la cenere vulcanica non rimossa che si è depositata sul tetto e all’interno delle grondaie”.