Paternò 0-1 Giarre. Settima vittoria di fila per i gialloblù di Mascara

Il sette, mette le ali ai sogni di gloria del Giarre. Sette come le vittorie consecutive inanellate dal tecnico Mascara. Sette come le reti stagionali del bomber Nino Carbonaro e sette come i punti di vantaggio sul Paternò, battuto a domicilio nello scontro diretto.

Vittoria esterna per 0-1 dunque per i gialloblù, e +7 su un Paternò che vede allontanarsi la zona play-off. Colpo gobbo al 90′ di Carbonaro, che manda in delirio la tifoseria giarrese, affluita in massa a Paternò per trascinare la squadra verso l’ennesimo successo poi maturato.

Adesso la squadra di Mascara, quarta in classifica con 37 punti e dunque in piena zona spareggi-promozione, è a un punto da Biancavilla e Città di Sant’Agata, annullatisi nel confronto che li ha messi di fronte. I gialloblù godono anche di 4 punti di vantaggio sul Città di Rosolini, sesto in classifica e dunque al momento fuori dalla griglia play-off, e di due punti di vantaggio sul Città di Scordia, quinto in classifica.

Nel corso di una stagione agonistica, giungono quegli appuntamenti chiamati a testare la forza d’urto di un collettivo. Quello contro il Paternò di Pidatella era un banco di prova deputato a saggiare la maturità della squadra di Mascara. I gialloblù ne sono usciti vittoriosi, espugnando lo stadio “Falcone-Borsellino” e aggiudicandosi la settima vittoria di fila grazie ad una rete dell’ex di turno Carbonaro nel finale.

Proprio perchè maturata negli ultimi minuti di gara, è stata una vittoria tribolata. Ma sono questi travagli a cementare un gruppo e ad accrescere in esso la consapevolezza della propria forza. Soprattutto se queste sofferenze si traducono in una vittoria ottenuta contro una squadra che non ha mai cessato di nutrire ambizioni vocate alla conquista di un posto nella griglia play-off.

Il profilo granitico della squadra di Mascara e la sua capacità di non sfaldarsi nemmeno quando le sono piovute addosso le penalizzanti decisioni del direttore di gara, hanno costituito gli elementi con i quali è stata costruita, goccia dopo goccia, la vittoria finale sul malandato terreno del “Falcone-Borsellino”. Quando i minuti trascorrono, il ventre della squadra obbligata a sbilanciarsi in avanti con tutti gli effettivi, diventa molle.

Il Giarre ha avuto la pazienza di aspettare che questo momento arrivasse per affondare il coltello laddove vi era terreno fertile per farlo. La topica del portiere in uscita è stata forse figlia di un volere divino, affascinato dallo spirito coriaceo e dal coraggio di un Giarre che solo nel finale, in quanto animato dal desiderio di far trascorrere il tempo, ha buttato qualche pallone senza farlo girare come di consueto.

Nel primo tempo, il Giarre, conscio della necessità di mettere paura ai padroni di casa sin dalle prime battute, ha messo in mostra una certa intraprendenza, rendendosi insidioso in più di una circostanza. L’annullamento, nel primo tempo, della rete di Caputa, esterno del Giarre, avrebbe potuto deteriorare quell’armonia che anche chi ha vissuto il match dall’esterno, poteva percepire tra i giocatori gialloblù. Invece essi non si sono scomposti.

Poi, ad inizio di secondo tempo, è arrivata l’espulsione dell’esterno gialloblù Leotta per presunta simulazione di fallo nell’area di rigore paternese. Questa perdita avrebbe potuto ripercuotersi sulla serenità mentale della squadra. Gli uomini di Mascara però hanno continuato a presidiare efficacemente le varie zone del tempo e a chiudere ogni varco senza abbassare troppo il proprio baricentro.

Un altro episodio da rigore, dove l’arbitro Carpenzano di Ragusa non ha concesso il penalty per fallo ai danni di Carbonaro, avrebbe potuto far saltare definitivamente i nervi alla formazione jonica. Tuttavia quest’ultima, dopo la riformulazione del proprio assetto predisposta da Mascara, ha dimostrato di poter mutare pelle senza risentirne sul piano dell’intesa tra le varie pedine.

Il 4-4-1 messo a punto per coprire il centrocampo in tutta la sua ampiezza e dare uan maggiore protezione alle fasce, ha confermato la capacità di Santitto di interpreare anche il ruolo di ala e quella di Patanè di agire da terzino destro.

Per la sfida del “Falcone-Borsellino” di Paternò contro la squadra d Pidatella, Mascara ha schierato la sua squadra in conformità con u 4-3-3: Colonna tra i pali, il neoacquisto Francesco D’Anna nel ruolo di terzino sinistro, Curcuruto terzino destro e la coppia Miano-Francesco D’Arrigo nel cuore della difesa. Wajnszntejn play-basso davanti ad essa, Marrone mezzala destra, Compagno mezzala sinstra, Caputa esterno offensivo di sinistra, Leotta esterno offensivo di destra e Carbonaro punta centrale.

4-3-3 anche per il Paternò di Pidatella: Caruso tra i pali, Capuzucchi e Balsamo i terzini, Trovato e Capuano nel cuore della difesa, Mento regista, Minutola e Guarnera nel ruolo di mezzali, Urso esterno offensivo di sinistra, Castagna esterno offensivo di destra e Miraglia punta centrale.

Al 7′ del primo tempo, il centrocampista gialloblù Marrone sforna una palla in verticale intercettata dalla difesa rossazzurra. La palla arriva a Carbonaro che la protegge per poi cederla a Caputa. Il suo tiro rasoterra non sorprende Caruso che si distende e blocca. Al 12′ del primo tempo, Caputa confeziona una palla in verticale ma il suggerimento è troppo profondo. Il portiere Caruso blocca la sfera vanificando la corsa di Carbonaro.

Al 22′ del primo tempo, Mento appoggia per Minutola in mezzo al campo. Wajnsztejn però è efficace nell’interdizione e serve in verticale Carbonaro, innescandone la corsa. Carbonaro entra in area e calcia verso la porta ma la sua conclusione viene respinta in scivolata da Trovato. Al 24′ del primo tempo, Carbonaro serrve Leotta che prova il pallonetto ma la sua giocata sull’uscita di Caruso, non sortisce gli effetti da lui sperati.

Al 29′ del primo tempo, il terzino rossazzurro Balsamo scivola. Carbonaro prova a speculare su ciò, incuneandosi in area e calciando di interno sinistro ma la sua conclusione termina abbondantemente sopra la traversa. Al 33′ del primo tempo, Carbonaro si strattona con il suo compagno. La sfera perviene a Caputa che dall’interno dell’area trafigge il portiere rossazzurro Caruso. L’arbitro, nel corso dell’azione, sembrava aver dato il vantaggio ai gialloblù sul fallo. In realtà, nel momento in cui Caputa calcia, fischia, assegnando la punizione ai locali. Pertanto il risultato rimane fermo sullo 0-0.

Al 37′ del primo tempo, su una punizione gialloblù, Wajnsztejn salta Minutola e Capuzucchi, per poi sparare di destro. La sua conclusion rasoterra termina a lato. Al 42′ del primo tempo invece, Wajnsztejn commette fallo al limite dell’area. La punizione a giro di Urso termina fuori non di molto. Nel finale di primo tempo, Miano sale in cattedra stoppando un avversario in scivolata. Poi salta il suo dirimpettaio e consegna la sfera a Carbonaro ma l’azione non si concretizza. Successivamente, Wajnsztejn organizza la manovra allargando il gioco sulla destra per Leotta, il quale crossa ma la difesa rossazzurra di testa sventa la minaccia. Il primo tempo finisce sullo 0-0.

Al 2′ della ripresa, il Giarre sfonda sulla corsia di sinistra rossazzurra. Leotta riceve palla in orizzontale e spalle alla porta sembra subìre fallo. L’arbitro però vede la simulazione ed espelle Leotta per somma di ammonizioni. Giarre in dici uomini. All’ 8′ della ripresa, Guarnera dribbla Wajnsztejn e conclude verso la porta ma il suo tiro è centrale per Colonna. Al 12′ della ripresa, sulla punizione di Guarnera, Mento si avventa sulla sfera per colpirla di testa ma l’uscita di Colonna su di lui è efficace. In seguito, Compagno verticalizza per Carbonaro che subisce fallo all’interno dell’area. L’arbitro però lascia correre.

Al 19′ del secondo tempo, il cross dalla sinistra di Balsamo va a sbattere contro il montante della traversa. Al 20′ del secondo tempo, Castagna, che si era scambiato la fascia con Urso, serve il neoentrato Cerra, la cui botta da fuori area si spegne sopra la traversa. Al 25′ della ripresa, Santitto sostituisce Compagno nelle file del Giarre. Il tecnico Mascara decide di costruire una linea più folta a centrocampo, arretrando Caputa e impiegando Santitto nel ruolo di ala destra.

Al 31′ del secondo tempo, Patanè sostituisce Curcuruto. Poco dopo, l’esterno Urso mette un pallone in mezzo per il neoentrato attaccante Trombino ma la sua girata di destro, non trova la porta. Al 35′ del secondo tempo, la punizione di Trombino va a sbattere contro la barriera gialloblù. Al 39′ del secondo tempo, Josè Spampinato sostituisce Caputa nelle file del Giarre. Al 40′ della ripresa, Carbonaro dall’interno dell’area sfida il suo dirimpettaio per poi tirare di interno sinistro allungando la gamba. Sulla sua conclusione, Caruso si distende e para.

Al 45′ del secondo tempo, il Giarre segna sulla più classica della ripartenze. E’ Josè Spampinato a confezionare una palla in profondità per Carbonaro. I gialloblù si ritrovano ad attaccante in campo aperto. Carbonaro ha una prateria di fronte a sè. Il portiere Caruso va incontro alla palla ma manca la sfera. La sua topica permette a Carbonaro di involarsi verso la porta e segnare quando essa è sguarnita per il goal dello 0-1. Nei minuti di recupero, non cambia nulla.

Il triplice fischio sancisce il trionfo di un Giarre che nel primo tempo si mostra più propositivo dei locali e che nella ripresa tiene bene il campo malgrado l’inferiorità numerica per poi colpire e affondare i rossazzurri. Soddisfatto il tecnico gialloblù Beppe Mascara: “Abbiamo disputato una partita attenta. La squadra è stata ordinata. Non ha concesso nulla. Nell’arco della gara ci siamo resi pericolosi in più di un’occasione. Caputa si è sacrificato molto. Wajnsztejn ha confermato di essere un giocatore prezioso per le nostre geometrie. E’ uno che tocca tanti palloni. Forse in qualche circostanza abbiamo ecceduto nel giocare la palla a terra e nel farla girare”.

Domenica prossima, il Giarre affronterà in casa la capolista Città di Messina, in una sfida che si preannuncia inscandescente e che potrebbe aprire nuovi scenari ai gialloblù del èpresidente Nirelli. I giallorossi peloritani, vantano al momento sette punti di vantaggio sui gialloblù.

Umberto Trovato