Alla fine i temuti cambiamenti epocali hanno preso forma. Il vescovo di Acireale, Mons. Antonino Raspanti, ha ufficialmente accorpato l’antica parrocchia di San Nicolò a quella di San Martino e San Francesco di Paola. Nulla cambia, però, sotto il profilo giuridico e identitario. Le tre parrocchie manterranno gli antichi confini, le proprie tradizioni e la relativa personalità giuridica, ma saranno guidate – e qui sta la novità – da un parroco unico che avrà la residenza nella canonica di San Martino, già abitata dal parroco uscente.
Quest’ultima chiesa ricoprirà il ruolo di parrocchia centrale per via della maggiore estensione territoriale e numero di abitanti. In altre epoche, specie nella prima metà del XIX secolo, la figura del parroco universale, unico per le tre parrocchie storiche, fu motivo di aspre dispute. Oggi, invece, con il mutare della società e in un ambiente del tutto trasformato, quell’idea, che fu il cavallo di battaglia dell’arciprete Giuseppe Plumari, inizia a prendere forma e chissà se tra qualche tempo quell’ambizioso progetto non si realizzi del tutto. Dipenderà dalle vocazioni, oggi in costante, esponenziale, calo.
Classe 1986, presbitero dall’aprile 2011, già Vicario della basilica parrocchiale “San Filippo D’Agira” di Aci San Filippo e più recentemente Segretario vescovile e insegnante di religione nelle scuole superiori, don Gabriele ha conseguito la Licenza in “Teologia Spirituale” presso lo Studio teologico “San Paolo” di Catania.
La presa di possesso canonico delle tre parrocchie S. Martino, S. Nicolò e S. Francesco di Paola si svolgerà oggi pomeriggio, mercoledì 25 ottobre, nella chiesa di S. Martino, alle ore 18.00, nel corso del tradizionale rito d’ingresso che sarà presieduto da Mons. Antonino Raspanti. Il rituale prevede alcuni momenti significativi, tra cui il rinnovo delle promesse fatte dal neo parroco il giorno della sua ordinazione, la presentazione di don Gabriele alla comunità, l’aspersione dei fedeli e la consegna delle chiavi del tabernacolo. Gesti che esprimono il mandato della Chiesa al presbitero e lo stretto legame che intercorre con le comunità affidatagli.
Nonostante la giovane età, don Gabriele è descritto dai suoi confratelli come un sacerdote preparato dal punto di vista umano, culturale e spirituale e profondamente radicato nel ministero presbiterale.
Gaetano Scarpignato