Dopo i gravissimi fatti avvenuti l’altra notte al lido “Jaanta Bi Village” di Fondachello di Mascali, con le affermazioni del proprietario Alfio Belardo che, in una intervista esclusiva a Gazzettononline, ha definito la Sicilia, una “terra di merda”, interviene con una nota l’associazione antiracket ASIA con la quale si rappresenta che, negli ultimi tempi, accanto alla pratica del pizzo, che non è però scomparsa, si è rilevato il verificarsi di atti intimidatori, sempre più pervasivi, che hanno lo scopo di convincere l’imprenditore a cedere l’azienda.
“Giova ricordare, a tal fine – si legge nella nota a firma del coordinatore dell’Asia, Salvatore Campo (nella foto a destra) – quando l’imprenditore che non vuole piegarsi al racket si trovi esposto a questa forma assai comune e particolarmente insidiosa di danno. L’attività particolarmente attenta dell’Ufficio del Commissario diretto dal Prefetto Santi Giuffré ha indotto il Commissario governativo ad elaborare più dettagliate linee di indirizzo a riguardo. Le attività delittuose con finalità estorsive indirette non integrano il reato di estorsione, ma da sole o in concorso con altre tipiche attività, sono l’espressione di una reale pressione con finalità estorsive.